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Ministro di Salute di Cuba in assemblea dell’OMS: Reiteriamo la disposizione di cooperare e condividere esperienze contro la COVID-19

Josè Portal Miranda

Josè Portal Miranda

Il ministro di Salute Pubblica di Cuba, Josè Angel Portal Miranda, ha reiterato questo lunedì all’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) ed ai suoi stati membri, la disposizione di cooperare e condividere le modeste esperienze di questo paese nella lotta globale contro la COVID-19, malattia causata dal nuovo coronavirus SARS-CoV-2.

Intervenendo nella 73º Assemblea Mondiale della Salute, celebrata tutti gli anni in maggio e che in questa occasione si è realizzata in maniera virtuale, il titolare cubano ha sostenuto che “la COVID-19 è una sfida globale che non distingue confini, ideologie o livelli di sviluppo, ha messo a prova i sistemi sanitari di tutto il mondo e la nostra capacità di risposta davanti ad eventi epidemici”.

Ha ricordato che quando a Cuba sono state diagnosticate le prime persone con la malattia, lo scorso 11 marzo, già nell’isola si applicavano le misure del piano nazionale, elaborato in accordo coi protocolli e buone pratiche dell’OMS.

“L’applicazione giornaliera del procedimento sistematico del piano nazionale ha permesso la vigilanza epidemiologica per garantire la diagnosi precoce ed il trattamento opportuno della malattia nel paese”, ha assicurato nel suo breve intervento.

Portal Miranda ha precisato che l’implementazione di questo piano si appoggia su un sistema di salute gratuito e resiliente, che ha un indicatore di nove medici per ogni 1000 abitanti, fatto che permette di garantire il 100% di copertura della popolazione.

Allo stesso modo, ha fatto riferimento agli apporti dell’industria medico-farmaceutica e biotecnologica, con prodotti innovativi per il trattamento della malattia, come l’Interferone alfa 2b ricombinante, anticorpi monoclonali, il peptide CIGB-258 ed il Surfacen.

“Grazie a loro abbiamo ottenuto che il paese si mantenga attualmente in uno scenario favorevole nel confronto di questa pandemia”, ha spiegato Portal Miranda.

“Senza trascurare in nessun momento la responsabilità di proteggere il nostro popolo, non abbiamo abbandonato la vocazione solidale della Rivoluzione Cubana”, ha detto.

In questo senso, ha ricordato che più di 2300 collaboratori organizzati in 26 brigate del Contingente Henry Reeve, contribuiscono oggi nella lotta contro questa malattia in 24 paesi. A loro si sommano, ha detto, i più di 28000 professionisti della salute che si trovavano già in 59 nazioni.

“Questo gesto solidale non hanno potuto ostacolarlo né il bloqueo genocida del governo statunitense imposto contro Cuba, crudelmente inasprito, né i tentativi dell’amministrazione di quel paese per screditare ed ostacolare la cooperazione medica internazionale cubana”, ha enfatizzato il titolare di Salute Pubblica.

“Da solo nessun paese può affrontare questa pandemia, si richiede di una risposta mondiale, sulla base dell’unità, della solidarietà e della cooperazione multilaterale rinnovata”, ha concluso Portal Miranda.

Il tema centrale della presente edizione dell’Assemblea Mondiale della Salute è il confronto della comunità internazionale alla malattia provocata per il nuovo coronavirus SARS-CoV-2.

Dall’alba di questo lunedì, le autorità sanitarie del mondo hanno esposto le loro esperienze al riguardo, e con posteriorità emetteranno una dichiarazione di appoggio alla lotta contro la pandemia.

da Cubadebate

traduzione di Ida Garberi

foto: Ministero di Salute Pubblica

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