Articoli su pandemia

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Cuba al salvarsi, salva

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Tre mesi fa, l’11 marzo 2020, l’OMS dichiarava il COVID-19 come una pandemia e Cuba riportava i suoi primi casi positivi alla malattia: tre turisti italiani che erano arrivati giorni prima dall’aeroporto de L’Avana si trovavano nella città centromeridionale di Trinidad. Solo dieci giorni dopo, il 21 marzo, quando a Cuba iniziavano ad emergere i casi ed erano visibili nei media internazionali e della controrivoluzione i dubbi sulla forza del sistema sanitario cubano di affrontare una malattia che stava distruggendo nazioni più potenti e causando un’elevata letalità, il Governo nazionale annunciava la partenza di una brigata di 52 medici ed infermieri cubani proprio verso l’Italia, nella regione della Lombardia, il terribile epicentro dell’epidemia in Europa.

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Ministro di Salute di Cuba in assemblea dell’OMS: Reiteriamo la disposizione di cooperare e condividere esperienze contro la COVID-19

Josè Portal Miranda

Il ministro di Salute Pubblica di Cuba, Josè Angel Portal Miranda, ha reiterato questo lunedì all’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) ed ai suoi stati membri, la disposizione di cooperare e condividere le modeste esperienze di questo paese nella lotta globale contro la COVID-19, malattia causata dal nuovo coronavirus SARS-CoV-2. Intervenendo nella 73º Assemblea Mondiale della Salute, celebrata tutti gli anni in maggio e che in questa occasione si è realizzata in maniera virtuale, il titolare cubano ha sostenuto che “la COVID-19 è una sfida globale che non distingue confini, ideologie o livelli di sviluppo, ha messo a prova i sistemi sanitari di tutto il mondo e la nostra capacità di risposta davanti ad eventi epidemici”.

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Così Cuba sta sconfiggendo il coronavirus

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Tra le nazioni che hanno sorprendentemente tenuto a bada (almeno fino a questo momento) la pandemia ce n’è una che spicca più delle altre: Cuba. Un po’ perché vedere il piccolo arcinemico degli Stati Uniti riuscire in un’impresa che la rivale superpotenza sta clamorosamente fallendo fa una certa impressione. E un po’ perché la Repubblica socialista sembra smentire le previsioni secondo cui i paesi meno ricchi sarebbero stati quelli più colpiti dall’epidemia. Nonostante le sanzioni e le derisioni statunitensi, la Repubblica socialista ha arginato l’epidemia e inviato medici in tutto il mondo.

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Pechino: l’esercito degli USA avrebbe portato il coronavirus in Cina

Zhao Lijian, portavoce del minrex cinese

“Quando c’è stato il paziente zero negli Stati Uniti? Quante persone si sono infettate? Come si chiamano gli ospedali? Potrebbe essere l’Esercito degli USA quello che ha portato l’epidemia a Wuhan? Dovete essere trasparenti! Rendete pubblici i vostri dati! Ci dovete una spiegazione!”, ha scritto questo giovedì il portavoce del Ministero degli Esteri cinesi, Zhao Lijian, nel suo account in Twitter. Il portavoce cinese ha aggregato anche che il direttore dei Centri per il Controllo e la Prevenzione di Malattie (CDC, per le sigle in inglese) degli USA, Robert Redfield, ha ammesso mercoledì, durante il Comitato di Supervisione della Camera di Rappresentanti che qualche statunitense apparentemente è morto di influenza e sono risultati positivi per il nuovo coronavirus nella diagnosi postuma.

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Perché gli allarmi mondiali si scaraventano sul coronavirus e non sulla malaria?

La zanzara Anofeles femmina che trasmette la malaria

Un’altra volta si scaraventano “gli allarmi mondiali”, in questa opportunità, per l’influenza causata dal coronavirus. Lo spazio informativo si satura sempre di più di notizie stridenti, opacizzando altri temi gravi come il cambiamento climatico, le guerre del Medio Oriente, le tensioni con Iran o la guerra sporca contro Venezuela ed il bloqueo contro Cuba, per menzionare alcuni temi.