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La mia solidarietà con la causa dei Cinque: Julian Assange in videoconferenza con giovani cubani

Il fondatore di Wikileaks, Julian Assange, si è solidarizzato con la causa dei Cinque, ed è apparso su uno schermo durante una videoconferenza L’Avana-Londra con un nastro giallo come spilla sul suo petto.

“La mia solidarietà con i Cinque”, ha detto Assange, ed ha riconosciuto che Wikileaks, come Cuba, vive il bloqueo degli USA.

Il mondo vive in un stato mediatico del governo degli USA, ha detto, ed ha ricordato Noam Chomsky, quando ha affermato che i mass media sono come il suo bastone affinché gli USA agiscano come il dittatore del mondo.

Ha assicurato che Internet è stato uno spazio che gli ha permesso di creare una rottura, di dire a quasi tutto il mondo quello che pensa, che è pura verità, ma ci sono poche corporazioni gigantesche che stanno manipolando anche questi spazi, e si rifiutano di dire la verità, e tentano di seppellire totalmente la verità.

Assange ha dialogato via Internet con i partecipanti di uno stage di ciber-giornalismo auspicato dall’Istituto Internazionale di Giornalismo Josè Martì, de L’Avana, nel quale hanno partecipato giovani blogger cubani provenienti da differenti città del paese.

Lo Stage Interattivo di Giovani Blogger, impartito da Pedro Miguel Arce, editorialista del quotidiano La Jornada, del Messico, si è svolto dal passato lunedì e si è concluso oggi con questo scambio attraverso la piattaforma Skype -videoconferenza in Internet – con Assange.

L’australiano ha risposto alle domande dei presenti allo stage e di studenti di Giornalismo dell’Università de L’Avana, sommatisi all’incontro virtuale nella sede del Centro di Informazione per la Stampa, nella capitale cubana, istituzione che ha reso possibile la connessione con Londra.

Pedro Miguel Arce, famoso giornalista ed un esperto nell’uso delle reti, è stato a carico della negoziazione con Wikileaks per la pubblicazione ne La Jornada delle note del Dipartimento di Stato riferite al Messico, che ha fatto conoscere l’organizzazione diretta da Assange.

Il fondatore di Wikileaks è da un anno ospitato nell’Ambasciata dell’Ecuador a Londra, per evitare un ordine di arresto delle autorità svedesi per sottomettersi ad un interrogatorio per due supposte aggressioni sessuali (vedi l’incoerente storia di queste accuse in http://goo.gl/5Tz43).

Come ha detto Pedro Miguel, “la veramente offesa dall’attuare di Assange è la Casa Bianca, e non due losche donne svedesi, e la richiesta di estradizione di Stoccolma a Londra è parte di un operativo di tre nazioni affinché il governo yankee possa arrestarlo. Il motivo: che il fondatore di Wikileaks ha evidenziato Washington di fronte al mondo come perpetrante di crimini di guerra, di atti di corruzione e di intromissioni illegali in altri paesi.”

da Cubadebate

traduzione di Ida Garberi

foto di Ismael Francisco

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