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Articoli su Stati Uniti
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Terroristi di vecchia data ripetono attacchi contro Cuba dagli USA
La detenzione in Cuba di un commando proveniente dagli Stati Uniti che pretendeva realizzare atti violenti sull’isola, evidenzia la doppia morale di Washington nella sua allegata guerra contro il terrorismo. Il Ministero dell’Interno ha annunciato la detenzione a Cuba di quattro cittadini di origine cubana e residenti a Miami che hanno riconosciuto che pretendevano attaccare installazioni militari cubane.
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Congressisti favorevoli al dialogo senza condizioni tra USA e Cuba
Quattro congressisti statunitensi si sono incontrati a L’Avana, dove esistono le condizioni per avanzare in negoziazioni dirette e senza condizioni, che permettano di normalizzare le relazioni tra gli Stati Uniti e Cuba. Dopo dialogare con funzionari nordamericani e cubani, i legislatori hanno affermato che esiste una disposizione di entrambe le parti per sedersi a conversare su qualsiasi tema, con chiarezza ed in un clima di rispetto mutuo.
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Renè Gonzalez riceve le Chiavi di Caracas
Il sindaco del municipio Libertador, Jorge Rodriguez, ha consegnato oggi le Chiavi di Caracas a Renè Gonzalez, che è arrivato a questa capitale invitato dal governo venezuelano. “Vengo a ringraziare a nome dei Cinque per tutto l’appoggio ricevuto dal Venezuela nella nostra lotta e perché si faccia giustizia, col compromesso di lottare per i nostri fratelli fino a che stiano di ritorno a casa”, ha detto Gonzalez, dopo depositare un’offerta floreale al Libertador Simon Bolivar, nella Piazza che porta il suo nome.
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Gli USA hanno pagato collaboratori stranieri per propaganda anticubana
Il governo statunitense ha sborsato, attraverso l’Ufficio delle Trasmissioni a Cuba (OCB), quasi 700 mila dollari negli ultimi sei anni per pagare collaboratori stranieri che seguano il copione della propaganda anticubana. In un’entrata del blog Along the Malecon, il giornalista Tracey Eaton allerta che il denaro dell’OCB è stato usato per pagare artisti, scrittori e collaboratori tra gennaio del 2008 ed aprile del 2014.
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Ex giocatore di football americano professionale studia Medicina a… Cuba
Pasha Jackson, ex giocatore del campionato di football americano professionale degli USA e che ancora si considera come un atleta di classe mondiale, sta frequentando il suo penultimo anno di studi nella Scuola Latinoamericana di Medicina (ELAM) de L’Avana, a Cuba, recensisce oggi il sito web nordamericano Cuba Standar.com.
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Gli USA sottomettono a revisione un altro dei loro programmi illegali contro Cuba
Il governo degli Stati Uniti ha deciso di rivedere un programma per elaborare la tecnologia di un sistema di reti illegali di accesso senza fili ad internet (WiFi) a Cuba, riportano oggi mezzi digitali. La notizia trascende giorni dopo lo scandalo causato dalle recenti rivelazioni dell’agenzia Associated Press (AP) su una piattaforma simile a Twitter progettato per l’isola e denominato ZunZuneo, i cui fini sovversivi sono stati denunciati a L’Avana.
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AT&T sblocca siti di Cuba grazie a campagna nelle reti sociali
La ditta informatica e telefonica AT&T ha sbloccato negli Stati Uniti l’accesso in internet a tutte le pagine informative di Cuba grazie al movimento generato nelle reti sociali contro quell’azione, ha detto il giornalista Edmundo Garcia. Secondo l’intellettuale, residente a Miami, ieri la ditta ha smesso di censurare, come faceva dalla settimana scorsa, i suoi clienti che visitano qualunque sito digitale con dominio .cu.
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Cubadebate e Cubasì censurati da AT&T
Il giornalista cubano radicato a Miami Edmundo Garcia ha denunciato ieri via Twitter che i siti cubani in internet Cubadebate e Cubasì sono stati censurati da AT&T, il gigante della telefonia e di internet negli Stati Uniti. “AT&T, i giganti dei telefoni e di internet negli USA mi confermano che hanno bloccato Cubadebate e CubaSì. Io cambio compagnia”, ha scritto l’autore del programma alternativo di radio di Miami “La Tarde se Mueve” nel suo account di Twitter, EdmundoGarcía65.
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Decine di manifestanti difendono il diritto alla contraccezione negli USA
Decine di manifestanti si sono riuniti questo martedì nelle vicinanze della Corte Suprema degli Stati Uniti a Washington, dove si realizzerà un’udienza relazionata col diritto di un imprenditore a limitare l’accesso ai suoi impiegati alla contraccezione, per ragioni religiose. “Il controllo della natalità non è un assunto del mio capo”, assentivano militanti femministe, mentre attivisti omosessuali sostenevano uno striscione gay con una scritta dove si leggeva: “L’intolleranza mascherata con la libertà religiosa continua ad essere intolleranza.”