Articoli su Barack Obama

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Chávez, Evo Ed Obama (Prima parte)

Chávez, Evo Ed Obama (Prima parte)

Mi prendo una pausa nei compiti che occupano in questi giorni tutto il mio tempo, per dedicare alcune parole alla singolare opportunità che offre per la scienza politica il 66º periodo dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Questo evento annuale richiede un singolare sforzo da parte di coloro che in molti paesi assolvono le più alte responsabilità politiche. Per costoro costituisce una dura prova; per gli appassionati di quest’arte, che non sono pochi, dato che riguarda tutti in maniera vitale, è difficile sottrarsi alla tentazione d’osservare questo spettacolo interminabile, però istruttivo.

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Un padre sogna il figlio assassinato

Giustino Di Celmo sogni di suo figlio Fabio Di Celmo

“Signor Barack Obama: Le scrivo perchè mi sento in debito con i Cinque Eroi cubani che hanno rischiato le proprie vite contro il terrorismo e stanno scontando, soffrendo, per ingiuste sentenze dettate già 13 anni fa, quasi lo stesso tempo trascorso dal mio assassinio, condannati per delitti che non hanno commesso e che nemmeno esistono come tali. Io, dal luogo in cui riposo per sempre, vedo chiaramente, Presidente, che questi Cinque uomini hanno agito senza mettere in pericolo la sicurezza e la pace degli Stati Uniti e della loro popolazione. La loro reclusione è dura e assurda, mentre coloro che hanno organizzato la mia morte camminano protetti per Miami.

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Quando l’economia statunitense va al collasso, prende forma uno stato di polizia per una “nuova normalizzazione”

Economia - Polizia

Quando i grandi feudatari delle imprese multinazionali si saranno impadroniti anche di quel poco che resta della rete di protezione sociale ormai ridotta a brandelli (adieu Servizio Sanitario Statale per la cura degli anziani e per i meno abbienti! Previdenza Sociale? Au revoir!), l’amministrazione Obama si sta muovendo a rotta di collo per espandere ed intensificare i programmi di stato di polizia in precedenza impostati dal governo Bush. Dopo tutto, con le quotazioni azionarie preda di vortici selvaggi, occupazione e salari in una spirale mortale, e fondi pensione e patrimoni pubblici inghiottiti completamente dagli speculatori e dalla feccia dei possessori di rendite e dei grandi patrimoni, lo Stato rispolvera, migliorandoli, i piani di emergenza, per paura che il “contagio” dalla Grecia, Spagna o Gran Bretagna si estenda dai mitici lidi della “vecchia Europa” e vada ad infettare questo popolo timorato di Dio, qui nella sua Heimat, nella sua cara patria che sono gli Stati Uniti.

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Il metodo”libico” grave minaccia per l’America Latina

Nei primi di gennaio del 1961 si evidenziava un'imminente intervento militare degli Stati Uniti contro Cuba. Fu annunciato, dal 31 dicembre 1960, lo "Stato di Allerta Combattiva in tutta la Nazione".

Con la formula utilizzata nell’aggressione contro la Libia dalla Nato si cerca di configurare un nuovo modello, applicabile ad altri paesi con alcune varianti. La questione fondamentale è ora la grave minaccia di ripetizione di questo ingannevole ed ambiguo schema in altri paesi con risorse d’interesse strategico per Washington e i suoi alleati o intollerabili posizioni politiche indipendenti, come quelle di alcuni in America Latina e nei Caraibi.

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Obama non rispose mai all’intervista della blogger cubana Yoani Sanchez

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Una nota rivelata dal sito Wikileaks prova che il presidente statunitense, Barack Obama, non ha risposto mai ad un’intervista della blogger cubana Yoani Sanchez nel 2009, ha sottolineato oggi il telegiornale nazionale di Cuba. Il questionario con una brutta copia delle risposte è stato inviato dall’Ufficio di Interessi degli Stati Uniti a L’Avana (SINA) il 28 agosto 2009 e sono passati quasi quattro mesi per restituirlo, secondo la fonte.

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Ucraina raccoglie firme per liberazione dei Cinque cubani

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Rappresentanti di diverse organizzazioni politiche e sociali dell’Ucraina consegnarono oggi all’ambasciatore cubano Felix Leon Carballo, 40 mila firme raccolte nella campagna europea “Un milione di firme per la libertà dei Cinque”. In una cerimonia solenne, sotto al busto dell’Eroe Nazionale cubano Josè Martì, situato nei giardini della missione cubana in Ucraina, hanno partecipato anche attivisti della solidarietà con Cuba e del Comitato Nazionale per la libertà dei Cinque. I presenti esposero le loro ragioni per aver dato la loro firma ed esigere al presidente statunitense, Barack Obama, la liberazione di Gerardo Hernandez, Renè Gonzalez, Ramon Labañino, Fernando Gonzalez ed Antonio Guerrero.

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L’insostenibile Posizione Dell’impero

L’insostenibile Posizione Dell’impero

Nessuno può assicurare che nella sua agonia l’impero non trascini l’essere umano alla catastrofe. Come si sa, finché la nostra specie esisterà, ogni persona ha il sacro dovere d’essere ottimista. Un’altra condotta non sarebbe eticamente ammissibile. Ricordo bene che un giorno, quasi 20 anni fa, dissi che una specie era in pericolo d’estinzione: l’uomo. Davanti ad un selezionato gruppo di governanti borghesi adulatori dell’impero, tra cui il tedesco Helmut Kohl, d’immensa mole ben alimentata, ed altri dello stesso tipo che facevano coro a Bush padre – meno tenebroso ed alienato di suo figlio W. Bush -, non ho potuto esimermi dall’esprimere con la maggiore sincerità possibile quella verità che vedevo molto reale, sebbene ancora lontana dall’attuale.

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L’Assassinio di Osama Bin Laden

L’Assassinio di Osama Bin Laden

Obama non ha modo di nascondere che Osama è stato giustiziato davanti ai suoi figli e le sue spose, ora in mano alle autorità del Pakistan, un paese musulmano di quasi 200 milioni d’abitanti, le cui leggi sono state violate, la sua dignità nazionale offesa e le sue tradizioni religiose oltraggiate. La stessa opinione pubblica degli Stati Uniti, dopo l’euforia iniziale, finirà per criticare i metodi che, lungi da proteggere i cittadini, finiscono per moltiplicare i sentimenti d’odio e di vendetta contro di loro.

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Meglio e Più Intelligente

Meglio e Più Intelligente

Ieri, per ragioni di spazio e di tempo, non ho detto una parola a proposito del discorso pronunciato da Barack Obama lunedì 28 sulla guerra della Libia. Disponevo di una copia della versione ufficiale, fornita alla stampa dal Governo degli Stati Uniti. Avevo sottolineato alcune delle cose che lui aveva affermato. Lo ho rivisto e sono arrivato alla conclusione che non valeva la pena sciupare tanta carta nel tema.

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Tra l’emigrazione ed il crimine

Tra l'emigrazione ed il crimine

La realtà è che molti giovani centroamericani sono stati portati dall’imperialismo a superare una rigida e sempre più impenetrabile frontiera, od a prestare servizi nelle bande milionarie dei trafficanti di droghe. Non sarebbe più giusto – mi chiedo – una Legge di Aggiustamento per tutti i latinoamericani, come quella inventata più di mezzo secolo fa per punire Cuba? Continuerà a crescere fino all’infinito il numero di persone che muoiono attraversando la frontiera degli Stati Uniti e le decine di migliaia che muoiono ogni anno nei paesi ai quali Lei offre una “Alleanza Ugualitaria?”