Articoli su Barack Obama

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Un’altra lotta cubana contro i demoni

Il Dr. Manuel Tejeda, che ha avuto l'idea e il concetto di questo Movimento contro il Bloqueo, a sinistra, e il Prof Carlos Lazo, anche lui uno dei leader di questa iniziativa, che da tempo si batte contro la politica aggressiva del bloqueo.

In quel momento, con l’aiuto dell’avvocato Néstor Rodríguez Triana, di Nueva Gerona, abbiamo lanciato due pagine contro il bloqueo mentre guardavamo con ammirazione altri sforzi di denuncia, come quello guidato da Carlos Lazo, le sue carovane, i suoi ciclisti, i suoi Ponti d’Amore. Successivamente, abbiamo contattato il Dottore in Scienze Manuel Tejeda, che aveva avuto un’idea dal volo alto e tanti carati: andare direttamente ad affrontare il blocco (embargo per le persone di lingua inglese) nei centri del potere politico negli Stati Uniti.

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Jeff Flake sulle relazioni Cuba-USA: abbiamo fatto un passo indietro, ma abbiamo ancora delle speranze

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Il senatore repubblicano per lo stato nordamericano dell’Arizona, Jeff Flake, si è augurato oggi che i due paesi possano continuare a lavorare insieme per il bene delle relazioni tra gli Stati Uniti e Cuba. Questo è il messaggio che ha detto che porterà di ritorno al suo paese, come ha commentato in brevi dichiarazioni a Prensa Latina, insistendo che continuerà a sforzarsi per “ampliare i voli” perché “più cubano-americani, più statunitensi potranno viaggiare sull’isola caraibica ancora più persone potranno conoscere cosa succede veramente a Cuba”.

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Oscar Lopez Rivera, liberato, sollecita il popolo portoricano a non rassegnarsi

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L’indipendentista Oscar Lopez Rivera, che passò 36 anni nelle prigioni degli Stati Uniti, sollecitò oggi il popolo portoricano a non rassegnarsi davanti alla situazione in cui si trova il paese. “Possiamo trascendere tutto quello che sta succedendo, però mai, mai ci arrenderemo e se amiamo questa patria abbiamo l’obbligo di difenderla”, espresse uscendo dalla casa di sua figlia Clarissa per firmare nel tribunale federale degli Stati Uniti la sua scarcerazione definitiva dopo la sua lunga pena.

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Fidel, il potere politico e la nuova cultura comunicativa

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Tra i tanti successi di Fidel, come costruttore della nuova società cubana, si evidenzia il rovesciamento del capitalismo a favore del socialismo e dei suoi principi inerenti di uguaglianza e solidarietà; la sconfitta del dominio neo-colonialista USA, ottenendo così la sovranità, l’indipendenza e la dignità; la difesa dei diritti umani nella salute, istruzione, cultura e sport; il rispetto dell’uguaglianza razziale, della parità di genere, dell’alimentazione e della casa per tutti; la difesa della libertà di espressione e di stampa che è uno dei fronti in cui l’esempio di Fidel ha molto da continuare ad insegnarci; e la creazione di un’atmosfera sociale e politica civile e senza violenza. La base di queste imprese, inesistenti prima del 1959, risultante dalla Rivoluzione che soppresse lo stato sostenuto dagli USA.

Dietro il Muro bipartisan

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È il 29 settembre 2006, al Senato degli Stati uniti si vota la legge «Secure Fence Act» presentata dall’amministrazione repubblicana di George W. Bush, che stabilisce la costruzione di 1100 km di «barriere fisiche», fortemente presidiate, al confine col Messico per impedire gli «ingressi illegali» di lavoratori messicani. Dei due senatori democratici dell’Illinois, uno, Richard Durbin, vota «No»; l’altro invece vota «Sì»: il suo nome è Barack Obama, quello che due anni dopo sarà eletto presidente degli Stati uniti. Tra i 26 democratici che votano «Sì», facendo passare la legge, spicca il nome di Hillary Clinton, senatrice dello stato di New York, che due anni dopo diverrà segretaria di stato dell’amministrazione Obama.

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Fotografo cubano Yander Zamora è il vincitore del premio Re di Spagna

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Il fotografo cubano Yander Zamora celebra oggi la vittoria del suo Premio Re di Spagna di Fotografia per un’immagine che non è stata fatta a caso, bensì è stata molto pensata, benché ci sia sempre una parte di fortuna. Così ha detto a Prensa Latina il fotoreporter che lavora nel quotidiano locale Granma ed è un appassionato dei documentari.

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Figlia di Oscar Lopez ringrazia per l’appoggio di Cuba nella liberazione di suo padre

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“Sono la figlia più fortunata del mondo perché ho il padre più meraviglioso, più amoroso, più sensibile e più solidale, è stato lui che mi insegnò a resistere ed a lottare”. “Il mio Papà mi espresse la sua gratitudine e molto enfaticamente voleva che lo manifestassi pubblicamente, a tutto il popolo portoricano, il popolo latinoamericano e specialmente a Cuba, a Venezuela ed a Nicaragua”. Queste sono frasi di Clarisa Lopez Ramos, figlia del prigioniero politico portoricano Oscar Lopez Rivera, durante la conferenza stampa relazionata alla commutazione di sentenza concessa dal presidente statunitense Barack Obama, al portoricano. Oscar sarà scarcerato non dopo il 17 maggio 2017.

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Obama concede l’indulto al carcerato politico portoricano Oscar Lopez Rivera

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Il Governo degli Stati Uniti annunciò ieri la liberazione di Oscar Lopez Rivera, imprigionato nel paese nordamericano da 36 anni per la sua lotta per l’indipendenza di Portorico. Il presidente uscente degli USA, Barack Obama, ha concesso il perdono a Lopez Rivera e commutò la sua condanna a prigione che terminerà il prossimo 17 maggio, secondo una fonte della Casa Bianca, consultata dall’agenzia EFE.

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Obama mente rispetto al caso Snowden, assicura WikiLeaks

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WikiLeaks ha accusato il presidente uscente degli USA, Barack Obama di mentire in relazione alla sua eventuale amnistia di Edward Snowden. “Quando Obama dice che ‘non può’ perdonare Snowden, non dice la verità e sa che non dice la verità”, afferma in Twitter l’organizzazione nel suo account ufficiale.

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Obama compie il suo rituale elettorale: giocare a pallacanestro

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Barack Obama realizzò oggi il suo già vecchio rituale che gli dà fortuna nei giorni delle elezioni, con la speranza che aiuti anche a Hillary Clinton a vincere la presidenza degli Stati Uniti: giocare a pallacanestro. Questo martedì, il mandatario nordamericano ritornò ai campi per compiere la liturgia che ha saltato solo una volta e gli costò la sconfitta nelle primarie del New Hampshire nel 2008, precisamente contro la Clinton, che allora gli disputava la candidatura democratica.