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Solo la cooperazione e la solidarietà internazionale possono salvare l’umanità da questa grave crisi

dott. José Angel Portal Miranda

dott. José Angel Portal Miranda

Discorso del Ministro della Sanità Pubblica, José Angel Portal Miranda, sulle emergenze sanitarie nella 73º Assemblea Mondiale della Sanità

“Direttore Generale, Signora Presidente; Illustri Ministri; Delegati;

La COVID-19 ha causato nel mondo una crisi inimmaginabile e nessun paese o settore è stato in grado di sfuggirgli. Cuba riconosce il lavoro svolto dall’OMS nel Programma Emergenze Sanitarie e le azioni svolte nella risposta a questa malattia, di cui purtroppo non è stato ancora raggiunto un controllo adeguato.

A Cuba, molto prima dell’individuazione dei primi casi, era già stato progettato, con carattere intersettoriale ed adeguato a ciascun territorio, il Piano Nazionale di Confronto approvato dai vertici del paese. È stato istituito il gruppo di lavoro temporaneo, guidato dal presidente Miguel Díaz-Canel Bermúdez, che ha mantenuto un controllo quotidiano sulla situazione epidemiologica della nazione e dalla sua direzione sono state adottate le misure corrispondenti in base all’evoluzione dell’epidemia, nonché le migliori esperienze a livello internazionale e nazionale nell’approccio a questo complesso problema sanitario e sociale.

Sono state decisive le capacità in termini di infrastruttura, organizzazione e capitale umano del Sistema Sanitario Pubblico, con le caratteristiche di essere uniche, gratuite, accessibili al 100% della popolazione, basate sull’Assistenza Sanitaria di Base e con il medico e l’infermiera di famiglia come suo principale punto di forza; insieme all’uso di prodotti, attrezzature e forniture innovativi dell’industria medico-farmaceutica e biotecnologica cubana.

Il gruppo di prodotti comprende tre farmaci preventivi; tre antivirali; due nuovi antinfiammatori; quattro kit diagnostici sierologici; evidenziando l’anticorpo monoclonale Itolizumab e il peptide Jusvinza. Abbiamo anche due candidati vaccinali approvati, in fase di sperimentazione clinica, fatto che ci riempie di orgoglio.

Signore e signori,

Sono state essenziali, nella nostra gestione sanitaria, la sorveglianza attiva, l’articolazione di azioni intersettoriali, transdisciplinari e preventive; l’immediatezza nell’analisi e nel processo decisionale; il trattamento individualizzato dei pazienti e l’approccio alle loro comorbidità; oltre al monitoraggio continuo dei convalescenti, con azioni che iniziano e finiscono nella comunità.

Tutto ciò, insieme al management della scienza e dell’innovazione, ha permesso l’istituzione del protocollo cubano per la gestione della malattia, comprese le azioni relative alla salute mentale e la protezione del personale sanitario, che si occupa dei casi di contatto, sospetti e confermati.

Fino ad oggi, il 91,3% delle persone infettate è guarito. Il modo in cui lavoriamo ha permesso al nostro sistema di sanità pubblica di non collassare. Non vengono segnalati bambini o adolescenti deceduti e non abbiamo dovuto piangere la morte delle madri o del personale sanitario legato alle cure mediche a Cuba.

Non abbiamo neanche rinunciato al principio di solidarietà, 53 brigate del contingente “Henry Reeve” hanno collaborato alla lotta contro la pandemia in 39 paesi su richiesta di vari governi. Questi medici si sono aggiunti ai 28mila professionisti che stavano già lavorando in 58 nazioni.

Nonostante l’ingiusto bloqueo imposto dal governo degli Stati Uniti ed i continui tentativi di screditare ed ostacolare la cooperazione medica cubana, ribadiamo il nostro sostegno al ruolo dell’OMS ed il nostro impegno incondizionato a continuare a garantire servizi sanitari a tutta la nostra gente.

Da questo spazio comune, ratifichiamo la nostra totale certezza che solo la cooperazione e la solidarietà internazionale possono salvare l’umanità da questa grave crisi.

Molte grazie”.

tratto da MinSap/Cubadebate

traduzione di Ida Garberi

Foto: MinSap

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