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Cuba salva, sempre

coronavirus-disegni“I bambini, scevri da schemi e convenzioni sociali, con il loro linguaggio libero, spontaneo e sincero, possono sicuramente raccontarci e trasmetterci, da questa devastante esperienza della COVID-19, un messaggio positivo, che è quello della solidarietà, della fratellanza, dell’unione senza differenze di sesso, nazionalità, religione”.

dal progetto “Vi presento il signor Coronavirus”

Oggi stiamo affrontando una nuova realtà, un cambio radicale delle più insignificanti abitudini, con l’orrendo dubbio che niente e nulla potrà ritornare come prima, quando non conoscevamo l’esistenza del coronavirus SARS-CoV-2.

Personalmente mi sento molto triste per la sequela di morti che ci ha lasciato, anche perché sembra una lista che non vuole mai concludersi, e perché mi rendo conto che i bambini, soprattutto i più piccoli, forse non potranno godere tanto del piacere di condividere con gli altri le loro esperienze, come invece abbiamo potuto fare noi, già adulti da un bel pezzo.

Questa terribile emergenza, come sappiamo, ha reso ancora più grave la profonda crisi economica mondiale, lasciando numerose famiglie, soprattutto le più povere, sul confine dell’indigenza.

Per dare un modesto aiuto a quelli che si trovano in questa situazione, la Pubblica Assistenza di Campi Bisenzio, in collaborazione con il Comitato Gemellaggi, diretto dall’Assessore Giorgia Salvatori e con il Patrocinio del Comune di Campi Bisenzio ha deciso di promuovere un progetto “Vi presento il signor Coronavirus”.

Il gruppo di coordinamento del progetto, formato dalle volontarie della Pubblica Assistenza Paola Zanobetti, Federica Cresci, Mirella Magonio, ha promosso la raccolta di disegni e racconti di bambini e pre-adolescenti, dai 3 ai 14 anni, il cui titolo e guida tematica è stata: “Vi presento il Signor Corona Virus” e prevede, inoltre, la pubblicazione di un libro dallo stesso titolo, con i disegni che sono stati inviati.

Gli obiettivi del progetto sono: stimolare i bambini all’espressione grafica e scritta, attraverso la produzione di disegni, testi scritti, fumetti, materiale fotografico, di ciò che vivono rispetto ai cambiamenti forzati delle abitudini della vita quotidiana, determinati dalla situazione d’emergenza della COVID-19; promuovere la comunicazione e lo scambio di emozioni e vissuti tra bambini del territorio e dei paesi gemellati con il Comune di Campi Bisenzio; raccolta fondi per sostenere la Pubblica Assistenza di Campi Bisenzio, attraverso la successiva vendita del libro ed una parte dei fondi sarà devoluta alle famiglie del territorio in estrema difficoltà economica a causa dell’emergenza della COVID-19. Inoltre, una copia del libro, sarà regalata a tutti i bambini che hanno partecipato, in Italia ed all’estero.

Il messaggio che si vuole trasmettere è che la globalizzazione è un processo d’integrazione che interessa le economie, le culture e il costume dell’intero pianeta. La rapida circolazione di idee, merci e persone ha purtroppo portato anche alla rapida trasmissione di malattie infettive che, diffuse nel pianeta, si sono trasformate in pandemia, colpendo intere popolazioni. La COVID-19 ha unito, nella drammatica situazione sanitaria, tutte le nazioni del pianeta terra. Molte persone in questo momento devono affrontare il deterioramento delle condizioni domestiche,
e l’improvviso isolamento rispetto a reti di supporto formali ed informali, come amici, famiglia ed educatori. Da questa devastante esperienza possiamo apprendere e trasmettere un messaggio positivo, di unione nella distanza, perché, comunque non siamo soli.

I bambini che hanno partecipato sono della Piana Fiorentina e dei paesi gemellati con il Comune di Campi Bisenzio: Pallagorio-Calabria, Repubblica Araba Democratica Saharawi, Scozia, Francia, Nicaragua, Cuba. Materialmente, fino ad ora, il gruppo di coordinamento ha ricevuto i disegni dall’Italia, e dall’estero, attraverso il Comitato Gemellaggi, da Orly (Francia), dai Campi Profughi Saharawi in territorio algerino e da Cuba.

Ecco, Cuba, che non solo ha inviato in Italia, nelle zone più colpite, senza esitare, due brigate del Contingente Internazionale di Medici Specializzati in Situazioni di Disastri e Gravi Epidemie “Henry Reeve”, voluto dal Comandante in Capo Fidel Castro nell’anno 2005, ma ha anche partecipato senza titubare a questa raccolta di disegni per aiutare bambini meno fortunati di quelli dell’isola, che, pur vivendo in un paese del primo mondo, subiscono l’impatto di un governo capitalista, dove il punto centrale dell’esistenza è il mercato e non l’essere umano.

Da Cuba i disegni sono arrivati in tre forme diverse: per posta dal comune di Caimito, in provincia di Artemisa, direttamente al gruppo di coordinamento da L’Avana e dalla provincia di Villa Clara e attraverso il Comitato Gemellaggi da La Paloma, località del comune di Trinidad, nella provincia di Sancti Spiritus.

Il popolo cubano, da sempre educato alla solidarietà, ha voluto far sentire il suo calore umano ai bambini italiani e tra le persone che hanno partecipato vi sono anche personaggi significativi, che fanno parte della storia e della cultura di questa isola ribelle.

Per esempio, il direttore del gruppo musicale Buena Fe, Israel Rojas, ha inviato il disegno della sua bimba Ana Paola, che è risultata tra le prime concorrenti. Buena Fe a Cuba ha rotto gli stereotipi della canzone di autore mescolandoli con influenze della trova, il rock, il pop, la guaracha, il reggae, il flamenco e ritmi autoctoni dell’oriente dell’isola. Uno dei loro brani, “Valientes”, è stato dedicato proprio ai medici internazionalisti cubani ed il ritornello dice : “Cosa sto facendo qui? Amando questo paese come a me stesso. No, cosa dici, non c’è eroismo, sono venuto a darle un bacio al mondo e nulla più”.

Juan Carlos Travieso, regista e membro della giunta direttiva del Festival Internazionale del Nuovo Cinema Latinoamericano de L’Avana, ha inviato un racconto illustrato e la foto di una scultura della sua bimba Lucia ed ha anche inoltrato un messaggio per i bambini della penisola: “Ci sentiamo molto felici al sapere che nostra figlia apporta con le sue storie e disegni ad una tanto nobile causa per aiutare i bambini necessitati dell’Italia. È bello che capisca fin da piccola il valore della solidarietà. La pandemia ha lasciato per l’umanità molti insegnamenti”.

Randy Alonso Falcon, giornalista cubano, direttore del portale web Cubadebate, il sito web “Fidel Soldado de las Ideas” e del programma della Televisione Mensa Redonda, ha inviato il disegno di suo figlio Daniel Alejandro ed ha scritto ai partecipanti: “I bambini sono stati i veri eroi in questa battaglia del mondo per la vita. Dalla loro piccola statura e dalla grandezza dei loro sogni hanno saputo affrontare i lunghi periodi di confinamento, il distanziamento sociale dagli amici, l’assenza fisica della scuola. Per alcuni, disegnare è stato un rifugio creativo e spirituale in mezzo a tanta incertezza. Conserverò con amore i disegni di mio figlio in questi mesi come uno dei pochi ricordi graditi di quest’anno 2020″.

Olga Salanueva, moglie di un eroe di questa isola ribelle, René Gonzalez, che con 4 compagni, ha scontato quasi 15 anni nelle prigioni statunitensi, con l’unica colpa di aver tentato di difendere Cuba dagli atti terroristi che si organizzano periodicamente in Florida, su ordine della mafia di Miami, non solo ha inviato il disegno di suo nipote, Ignacio René, ma anche coinvolto una decina di bambini, suoi conoscenti.

Concludo questo breve articolo dedicato all’isola che salva con le parole di Olga, proprio perché ci invita a riflettere su quest’epoca così particolare che stiamo vivendo ed aggiungo che spero che anche in Italia, non solo a Cuba, la parola solidarietà diventi la bandiera più alta da sostenere.

Olga scrive: “Vogliamo salutare da Cuba tutti i bambini che leggano questo libro in Italia, ed anche tutti quelli che l’hanno reso possibile con i loro disegni. Questa esperienza collettiva che vive l’umanità lascerà un’impronta nella maggioranza di noi, compresi i nostri bambini. Molti racconteranno ai loro figli ed ai loro nipoti questo momento, ed attraverso il prisma degli anni trascorsi probabilmente trasmetteranno un’immagine plasmata da esperienze posteriori. Ma nulla potrà superare la testimonianza che quegli stessi genitori e nonni hanno raccontato giusto adesso, mentre affrontano questo tempo. È proprio in tutto ciò l’importanza di questa opera. Quello che è stato registrato in lei dai bambini che hanno partecipato, perdurerà come la narrazione insostituibile di un’epoca, e speriamo sia parte del miglioramento umano che esige questa crisi mondiale”.

di Ida Garberi, per Cubadebate

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