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Senza quorum, Jeanine Añez si dichiara presidentessa di Bolivia

Jeanine Añez

Jeanine Añez

Senza contare sul quorum necessario, la senatrice di opposizione Jeanine Añez ha assunto oggi la presidenza della Camera Alta e si è dichiarata presidentessa interina di Bolivia, dopo il golpe di stato ad Evo Morales.

Ma il gruppo del Movimento Al Socialismo (MAS) non era presente nella sessione, perché hanno chiesto garanzie per assistere, con lo scopo di lavorare in un’uscita costituzionale. Su molti di loro pesano minacce di morte ed altri non sono arrivati per i blocchi delle strade.

Nonostante le irregolarità nel processo e la mancanza di quorum necessaria, la destra ha realizzato questo sopruso, secondo lei, a nome della pacificazione del paese.

In una sessione straordinaria, Añez ha usato l’articolo 170 della Costituzione come appoggio, davanti alla rinuncia degli addetti nella successione costituzionale, ha segnalato.

Ha anche detto che vuole convocare al più presto possibile le elezioni, senza anticipare in quanto tempo o la data.

Dopo, Añez, insieme a tutti i legislatori di opposizione, è andata nel vecchio Palacio Quemado, dove con la Bibbia in mano ha fatto un appello all’unità.

Nel suo breve messaggio, ha ringraziato la polizia e le forze armate per il loro accompagnamento, infatti entrambi sono stati gli organi chiave nella consumazione del golpe di stato di domenica contro Morales.

Al suo fianco si trovava il massimo rappresentante del Comitato Pro Santa Cruz, protagonista del golpe di stato, Luis Fernando Camacho, che ha annunciato che alla mezzanotte di oggi si svilupperà uno sciopero indefinito.

Settori sociali venuti dalla città de El Alto ed altri zone vicine alla capitale intanto protestavano a pochi isolati, gridando slogan contro quelli che avevano oltraggiato la wiphala (simbolo indigeno), respingendo l’auto-proclamazione di Añez, e sono stati perseguiti con gas lacrimogeni lanciati dai militari.

La situazione in Bolivia continua con molte domande, speculazioni su chi dirige veramente il blocco golpista, sulla crescita della Resistenza in un contesto dove i canali di informazione sono pochi. Risulta difficile sapere che cosa succede, sia nell’epicentro politico dei dibattiti, sia quello che succede in differenti zone di La Paz, di El Alto, e del paese, nelle zone più lontane, soprattutto le rurali.

Sono molti le denunce di morti, di repressioni, di umiliazioni, di torture, di persecuzioni, in un contesto golpista che ha scatenato un’ondata di violenza enorme, ancora prima di riuscire ad abbattere Morales, con gruppi di scontro armati, e che, una volta al potere, con o senza governo, mantiene la sua offensiva con l’obiettivo di decapitare il processo di cambiamento.

da Prensa Latina e TeleSur

traduzione di Ida Garberi

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