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Trump gioca con i diritti per attaccare Cuba

Trump-habla-con-varios-periodistas-en-el-Despacho-Oval-el-pasado-jueves.-Evan-Vucci-AP-580x324Il Dipartimento di Stato crea uno scenario, con il concorso della sua Missione all’ONU e all’OSA, per cercare di tendere una cortina fumogena al suo procedere come violatore abituale, quando sa che si avvicina la condanna del blocco.

A pochi giorni da che l’Assemblea Generale ONU conosca, discuta e voti, per la 27ma volta consecutiva, la Risoluzione che condanna il lungo e brutale blocco USA contro Cuba, una “casualità” cerca ostacolarla e screditare l’isola.

Guarda un pò la coincidenza, hanno appena dato asilo politico a uno che si è presentato come giornalista indipendente perseguitato e che -per certo- è stato per sei mesi detenuto in una delle loro prigioni dell’ICE; quelle create per gli immigrati senza documenti provenienti dalla frontiera sud e che, inumanamente, sono servite per separare migliaia di famiglie latine, specialmente i minori dai loro genitori.

Questa relazione di tempo, porta sulla scena dei media USA questo nuovo commediantucolo per cercare di confondere ciò che è vero ed è conosciuto da quasi sei decenni: la principale violazione dei diritti umani dei cubani risiede nella dura vita, negli ostacoli per lo sviluppo personale, collettivo e della nazione, che ha imposto il blocco economico, finanziario e commerciale, sostenuto contro gli interessi e le aspirazioni comuni dei due popoli vicini alla civile convivenza.

Niente di nuovo, lo sappiamo, nell’arsenale della manipolazione USA, ma vediamo che finora, in quest’anno, l’attuale amministrazione della Casa Bianca ha intensificato la sua ingerenza ed i suoi attacchi, centrati prevalentemente su quella che è sempre stata la farsa, presentata come leit motiv, per giustificare le crudeli sanzioni: la presunta violazione, da parte di Cuba, dei diritti umani.

Venerdì scorso, in un comunicato del Dipartimento di Stato, che dirige l’ex capo della CIA, Mike Pompeo, si è annunciata il lancio di una campagna a favore dei cosiddetti prigionieri politici e, nella stessa, la missione USA all’ONU e l’Ufficio per la Democrazia, Diritti Umani e Lavoro sono stati incaricati della sfacciata manovra in cui è anche coinvolto un altro magro fantoccio carico di malafede, il Segretario Generale dell’OSA.

L’interferente attacco si profilava dallo scorso agosto, quando i gemelli siamesi della vecchia e obsoleta aggressione radio-TV hanno aperto “una linea di emergenza per ricevere denunce di violazioni dei diritti umani a Cuba” e trasferirle agli organismi internazionali: “Stiamo inviando un messaggio molto chiaro a Cuba, la linea dura è parte della nuova politica USA”, gridava dai microfoni, qualcuno dell’alleanza strategica forgiata a Miami.

Si tratta di spendere -senza perdere i guadagni personali che gli apporti- i 15 o 30 milioni disposti dal Congresso USA per portare la sua “democrazia” a Cuba ed i $ 29 milioni per le trasmissioni.

Ora il governo che, in giugno, è andato via, con la coda tra le gambe, dal Consiglio dei Diritti Umani ONU a Ginevra, perché questi gli ha detto alcune verità circa il suo agire nel mondo come trasgressore palese, cerca una cassa di risonanza nell’organismo mondiale a New York, per le menzogne contro l’isola bloccata e dimentica qualcosa di fondamentale, l’enorme trave che ha nel suo occhio.

Proprio venerdì la pubblicazione The Hill ha reso noto che l’amministrazione Trump sta proponendo di rivedere i regolamenti delle proteste di fronte alla Casa Bianca ed in altri luoghi emblematici di Washington DC, sotto il pretesto di preservare questi luoghi del patrimonio nazionale; un atto di repressione che mira a chiudere la libertà di espressione, denunciano non pochi.

Il piano risale ad agosto quando è stato esposto senza troppa risalto; tuttavia, ha detto The Hill, i gruppi per i diritti civili hanno suonato i campanelli d’allarme.

Ai primi di settembre, lo stesso presidente Donald Trump -in un’intervista che gli ha fatto il Daily Caller ore dopo che l’allora candidato alla Corte Suprema di Giustizia, Brett Kavanaugh, fosse “accolto” dalle proteste il primo giorno di udienze di conferma al Senato-, ha suggerito che l’atto di protestare dovrebbe essere illegale. Lo stesso giorno, più di 70 persone sono state arrestate dalla polizia del paese che si leva come “guardiano e giudice dei diritti umani” nel mondo. E queste non sono state né le prime come neppure le ultime delle detenzioni di massa praticate, non sapendosi quanti aspettano o sono sottoposti a procedimenti legali per partecipare a queste manifestazioni che, presumibilmente, protegge la Costituzione che gli hanno dato i padri fondatori.

Che il dissenso dia l’orticaria a Trump è noto, è persino arrivato a suggerire che i manifestanti dovrebbero perdere il loro lavoro o essere affrontati con violenza per esprimere le loro opinioni; così ha esortato i proprietari della NFL (National Football League) a licenziare i giocatori che si inginocchiano quando ascoltano le note dell’Inno USA in segno di protesta contro la sistematica ingiustizia razziale negli USA. Né possiamo dimenticare che, durante la sua campagna presidenziale nel 2016, quando in diverse apparizioni pubbliche i manifestanti hanno interrotto i suoi raduni elettorali, con le sue parole ha incoraggiato la violenza contro di loro.

Nella soppressione dei diritti di espressione, il presidente ha anche la collusione delle oligopolistiche società della comunicazione, con la potestà di mettere a tacere le voci contrarie, non solo dentro gli USA ma a livello mondiale; anche nelle reti sociali in cui chiudono pagine progressiste dedicate a dar copertura alle guerre USA e dei suoi alleati, alla brutalità della polizia ed altri temi che i media corporativi solitamente ignorano.

Gli USA hanno milioni di umani senza diritti

Vagabundo-homeless-pobreza-nueva-york-estados-unidos-Carlo-Allegri-Reuters-580x321Tuttavia, le più incontestabili violazioni dei diritti umani commesse quotidianamente dagli USA non sono contenute nella censura della libertà di espressione o nel diritto alla protesta. Sono le infrazioni che danneggiano il diritto alla vita stessa.

Non menzioniamo in dettaglio guerre, interventi ed occupazioni militari, ingerenza e intromissioni negli affari interni di altri paesi, il promuovere colpi di stato, il cinico incitamento alla sovversione ed al terrorismo, tra cui l’assassinio, l’imposizione del neoliberismo che annega la vita e l’economia di altri popoli, il disprezzo delle convenzioni e del Diritto Internazionale.

Fermiamoci alle contravvenzioni verso i suoi. Povertà nella nazione più ricca del pianeta, negazione della salute e dell’istruzione per tutti, ingiustizia nel sistema giudiziario e penitenziario, prigioni segrete, situazione di discriminazione delle minoranze, salari diseguali per sesso o colore della pelle, persecuzione e detenzioni arbitrarie di immigrati, trasgressioni elettorali e molti altri sono tra le violazioni dei diritti dei suoi cittadini.

Ecco alcune cifre o dati: 46,7 milioni di persone vivono al di sotto della soglia di povertà, di cui 26 milioni sono donne. La cifra totale rappresenta il 14,8% della popolazione USA; il 23,6% sono ispanici e il 26,2% neri, i bianchi rappresentano il 12,7%. Più di 560000 persone non hanno un tetto. Questi sono dati dall’United States Census Bureau.

Uno studio del National Registry of Exonerations, pubblicato il 7 marzo 2017, mostra che i neri USA avevano circa sette volte più probabilità di essere ingiustamente condannati per omicidio rispetto ai bianchi USA. Se il crimine riguarda la droga, i neri innocenti hanno circa 12 volte più probabilità di essere condannati ingiustamente dei bianchi senza colpa. Ed in queste statistiche della discriminazione, solo nell’aspetto del sistema giudiziario, emerge anche che i criminali maschi di colore nero hanno ricevuto condanne in media del 19,1% più lunghe rispetto a quelle dei criminali bianchi “in una situazione simile”.

In termini di standard di vita, troviamo che l’Istituto di Politica Economica ha pubblicato un rapporto, il 13 febbraio 2017, in cui si afferma che la ricchezza media delle famiglie bianche è sette volte superiore alla ricchezza media delle famiglie nere, e che la ricchezza bianca media è 12 volte superiore alla ricchezza nera media.

Il divario di genere non è meno ampio. Le donne ricevono solo il 64% del pagamento che ricevono gli uomini per lo stesso lavoro e cosa dire del disprezzo che hanno appena ricevuto quando il Senato ha avallato il giudice della Corte Suprema nominato da Donald Trump e che è stato accusato di stupro, nel suo periodo scolastico, ma non è stato dato credito all’accusatrice.

Molto più potremmo menzionare delle trasgressioni fatte conoscere dai loro stessi indici pubblici. Quindi come osano giudicare gli altri?

di Juana Carrasco Martin

da Juventud Rebelde

foto di Trump: AP-Evan Vucci

foto del senza casa: REUTERS-Carlo Allegri

traduzione di Francesco Monterisi

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