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L’ONU scagiona Assad: nessun attacco con sarin in Siria

assadNelle scorse ore, presso il Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite si è tenuta una conferenza stampa da parte della Commissione ONU sulla Siria nella quale si è fatto riferimento ai primi report sui fatti dello scorso 4 aprile quando, presso il villaggio di Khan Shaykhun, nella provincia siriana di Idlib, un bombardamento ha provocato l’uccisione di decine di civili.

L’incursione aerea in questione, è divenuta tristemente famosa per via del presunto attacco con il gas sarin o con altri armi chimiche, che il cosiddetto ‘Osservatorio siriano dei diritti umani’ ha attribuito alle forze del governo di Damasco; durante l’incontro con i giornalisti, il presidente della Commissione, Paulo Sergio Pinheiro, non ha confermato la versione dei fatti ricostruita subito dopo il bombardamento, ma ha anche dichiarato che al momento si stanno seguendo diverse piste per giungere all’esatta ricostruzione della dinamica. La difficoltà maggiore, è data al momento dal mancato invio dell’ONU di ispettori ed esperti a Khan Shaykhun.

Elementi non sufficienti per accertare la verità

Presso il canale Twitter del Consiglio sulla Siria delle Nazioni Unite, vi è il video della conferenza tenuta al Palazzo di Vetro; in un primo momento, ildiscorso di Paulo Sergio Pinheiro, il numero uno del consiglio ONU sulla Siria infatti, aveva fatto riferimento alla circostanza secondo cui gran parte delle vittime sono decedute a causa di armi convenzionali. La posizione delle Nazioni Unite quindi, sembrava quindi scagionare del tutto le forze di Assad; in realtà però, il discorso era riferito all’intero contesto della guerra in Siria, in cui per l’appunto la gran parte degli episodi che hanno provato vittime è stata causata da attacchi con armi convenzionali. Sul singolo episodio di Idlib del 4 aprile invece, sussistono pochi dettagli: l’ONU non ha inviato ispettori in zona ed al momento il report si basa unicamente su fonti indirette, prese dai luoghi dell’accaduto i quali, dal 2012, sono in mano alle forze islamiste.

Questo rapporto delle Commissione delle Nazioni Unite è arrivato dopo circa venti giorni dai fatti di sangue avvenuti a Khan Shaykun; l’intervento dell’ONU, nelle scorse ore, era stato richiesto dallo stesso governo di Bashar Al Assad e dalla Russia, che sostiene politicamente e militarmente il presidente siriano. Secondo Damasco, il bombardamento con armi chimiche è stato inventato dall’opposizione per dare pretesto all’occidente ed agli USA in primis di intervenire militarmente in Siria; da Mosca, è stato lo stesso Vladimir Putin, lo scorso 11 aprile, a bollare come ‘fake news’ la ricostruzione fornita dall’Osservatorio siriano dei diritti umani sui gravi fatti di Khan Shaykhun e dal Cremlino, nelle ore immediatamente successive al bombardamento, si parlava di un’incursione convenzionale che ha colpito depositi di armi chimiche in mano ai ribelli presenti ad Idlib.

Lavrov: “Atteggiamento USA inquietante”

“La Commissione non ha ancora escluso alcuna versione riguardante le cause del rilascio di questo agente chimico e continua a seguire diverse piste”, si è quindi conclusa così la conferenza di Pinheiro tenuta assieme alla sua collaboratrice, Karen Abuzayd. Al momento però, non appare imminente un’indagine con esperti da inviare sul campo da parte dell’ONU e questo ha ricevuto le critiche da parte del governo russo e di quello siriano.

Lavrov, in una dichiarazione rilasciata dal Palazzo di Vetro, ha definito ‘inquietante’ l’atteggiamento degli USA e degli alleati occidentali i quali, secondo il capo della diplomazia del Cremlino, si oppongono all’invio di ispettori in grado di appurare la fonte da cui è stato sprigionato il gas sarin nel villaggio di Idlib colpito dalle incursioni aeree del 4 aprile; il riferimento di Lavrov era alla bocciatura, in sede di consiglio esecutivo dell’Organizzazione per il Divieto delle Armi Chimiche, della proposta di Russia ed Iran di un invio di una missione ufficiale delle Nazioni Unite nella cittadina di Khan Shaykhun. Tale bocciatura, è arrivata per l’appunto grazie al no, tra gli altri, di USA e Gran Bretagna. Dal canto suo, Assad da Damasco, in un’intervista rilasciata nelle scorse ore, si dichiara disponibile a far entrare gli ispettori ONU accusando le potenze occidentali di aver strumentalizzato le vittime dell’attacco del 4 aprile per giustificare un intervento armato.

 

da www.occhidellaguerra.it

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