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Europa si è trasformata in una forza senza valori e senza compassione

L’Europa affronta in questo momento quella che probabilmente si trasformerà nella maggiore crisi di rifugiati dalla Seconda Guerra Mondiale. Non solo per quello che è successo fino ad ora, bensì per quello che continuerà a succedere. Davanti a questa situazione, i governi dell’UE hanno reagito ignorando le loro responsabilità, mercanteggiando con le insufficienti quote che la Commissione Europea voleva assegnare loro e facendo dichiarazioni che denotano una totale mancanza di compassione e solidarietà con le vittime di una guerra (una situazione nella quale si trovano, oltre ai siriani, i libici, gli afgani, gli eritrei ed i sudanesi del sud).  

Sono come infiltrazioni d’acqua, secondo Fernandez Diaz. O uno sciame, secondo Cameron. O una minaccia, secondo il primo ministro ungherese. Perfino quando si accetta di fare una piccola dimostrazione di solidarietà si può attuare con criteri discriminatori. Il Governo della Slovacchia dice che vuole solo accettare rifugiati cristiani con l’assurdo argomento che lì non ci sono moschee, malgrado riconosca che è solo un paese di transito verso altri luoghi.

Polonia annunciò che accetterebbe circa 2.000 rifugiati a partire dal 2016, soprattutto provenienti dalla Siria e dall’Eritrea, ma che lo farà tenendo in conto i loro antecedenti religiosi. Cioè, potrebbe ricevere cristiani, ma non è interessata nei musulmani.

C’è già un programma di accoglienza di un’ONG, appoggiata dal Governo che ha ricevuto decine di siriani cristiani. La responsabile di questa fondazione dimostra un’ignoranza inaudita su quello che sta succedendo in Siria. “Loro (i rifugiati che non sono cristiani) possono essere una minaccia per Polonia. Credo che potrebbe essere per l’Isis un modo per inviare le sue truppe in tutta l’Europa”. “Se questa gente non rappresenta l’Iss, le loro vite (in Siria) non sono in pericolo, ed allora è emigrazione economica. Se sono musulmani, non li ammazzeranno perché sono musulmani, perché credono nella stessa religione che l’Isis”, ha sentenziato.

Se qualcuno crede che questo esempio di stupidità, cioè di ignorare che si fugge da una guerra, non sia rappresentativo, deve solo ascoltare quello che ha detto un vicepresidente del Parlamento greco, e dirigente del partito conservatore Nuova Democrazia che qualificò come “invasione organizzata da jihadista” la crisi di rifugiati nelle isole greche.

Realmente, è proprio dall’Isis che fuggono molti di questi rifugiati, che così rimangono senza case, per gli attacchi che soffrono dell’aviazione o dell’artiglieria.

Come l’attacco del sabato con 50 morti, che si è prodotto nella stessa zona al sud di Damasco dove vari bombardamenti su un mercato hanno ucciso un centinaio di persone.

I politici europei stanno contribuendo affinché i cittadini dell’UE vedano le persone come un pericolo, nonostante il numero infimo che hanno accolto fino ad ora. La crisi vera dei rifugiati è nei paesi vicini alla Siria, come Turchia e Libano, che si sono visti obbligati a ricevere milioni di persone.

L’Europa è ora più che mai una forza, ed i suoi valori, sono solo una facciata di principi smentita dai fatti. La stessa Europa presuntivamente cristiana e democratica che non cessa di dare lezioni ad altri paesi del mondo.

di Iñigo Sáenz de Ugarte

preso da Guerra Eterna

traduzione di Ida Garberi

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