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Cancellieri degli USA e di Cuba lavorano per un’era di dialogo e rispetto

I cancellieri degli Stati Uniti e Cuba sono stati d’accordo oggi a Washington nell’importanza dell’apertura di ambasciate in entrambi i paesi, sebbene riconobbero la complessità del nuovo periodo avviato alla normalizzazione delle relazioni mutue.

Siamo decisi a vivere come buoni vicini, sulla base del rispetto e che sia i cittadini statunitensi come i cubani guardino verso il futuro con speranza, ha segnalato il sottosegretario, John Kerry, in una conferenza stampa nel dipartimento di Stato.

Kerry ha ammesso il danno della politica statunitense in più di mezzo secolo verso la maggiore delle Antille, come l’isolamento che ha significato per la stessa Washington l’insistenza in azioni riconosciute come obsolete.

Stiamo incominciando a riparare i danni ed ad aprire quello che è stato chiuso per molto tempo, ha sottolineato.

Ha ricordato la posizione di numerose nazioni delle America Latina che hanno esortato Washington ad un cambiamento di atteggiamento verso Cuba durante vari anni.

Ha spiegato che durante il dialogo col ministro cubano di Relazioni Estere, Bruno Rodriguez, ha abbordato una grande quantità di temi riferiti a temi ambientali, diritti umani, tratta di persone, telecomunicazioni, traffico di stupefacenti, oltre all’apertura delle sedi diplomatiche.

In questo senso, ha confermato che il 14 agosto viaggerà alla capitale cubana per l’apertura dell’ambasciata statunitense.

Rodriguez, da parte sua, ha qualificato la riunione con Kerry come costruttiva ed ha riaffermato la volontà del governo cubano per avanzare verso la normalizzazione delle relazioni sulla base del rispetto e dell’uguaglianza, senza diminuzione alla sovranità di nessuna delle due nazioni.

Ha ricordato che in questo lungo e complesso processo risulta essenziale il sollevamento del bloqueo economico, commerciale e finanziario, la devoluzione del territorio occupato dalla base navale a Guantanamo, la sospensione delle trasmissioni radio e televisive illegali verso Cuba e la compensazione al popolo cubano per i danni umani ed economici durante più di 50 anni.

Il cancelliere cubano ha riconosciuto l’esortazione del presidente Barack Obama al Congresso per lavorare alla sospensione del bloqueo, oltre alle misure esecutive che, a dispetto della loro portata limitata, vanno nella direzione positiva per ottenere l’obiettivo.

Aggiuntivamente, ha ricordato che Obama può usare le sue prerogative esecutive per smantellare quasi nella sua totalità il contenuto del bloqueo, e non per ottenere il rovesciamento del Governo cubano, e non per incidere su temi che appartengono all’esclusiva sovranità dei cubani.

Ha riconosciuto inoltre la solidarietà durante questi anni dei popoli del mondo, la saggezza della leadership storica della Rivoluzione Cubana, diretta dal leader Fidel Castro, oltre alla resistenza dei cubani per arrivare ad un momento come questo.

Rodriguez, il primo capo della diplomazia dell’isola caraibica ricevuto nel dipartimento di Stato in più di mezzo secolo, ha segnalato che il suo omologo statunitense sarà benvenuto a L’Avana, quando verrà all’apertura della sede diplomatica del suo paese.
Possiamo cooperare e coesistere in maniera civilizzata, ancora dentro le differenze tra tutti e due i governi, col fine di trovare soluzione ai problemi bilaterali, ha sottolineato il cancelliere.

Questo lunedì, in una semplice cerimonia di circa 15 minuti -con la partecipazione di più di mezzo migliaio di invitati – Cuba ha aperto in maniera ufficiale la sua ambasciata in questa capitale, dopo 54 anni senza nessi, dopo la rottura delle relazioni da parte di Washington nel gennaio del 1961.

da Prensa Latina

traduzione di Ida Garberi

foto: Ismael Francisco

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