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Vertice CELAC in Costa Rica: hanno dominato l’unità e la maturità politica

Il III Vertice della Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici (CELAC), appena conclusa in Costa Rica, è stato un grande successo, perché hanno predominato l’unità, il consenso, ed un dialogo politico rispettoso tra i 33 dignitari dei paesi che conformano questo già riconosciuto e prestigioso blocco della Patria Grande.  

A dispetto dei tentativi di boicottarla e sabotarla con azioni sovversive contro Venezuela, Argentina ed Ecuador, e le pretese di creare dissapori tra nazioni, in San Josè si è imposto l’anelato sogno di integrazione, la maturità e la solidarietà tra i governi ed i popoli della Nostra America.

I presidenti e capi delle delegazioni presenti in Costa Rica hanno coinciso quasi nella totalità dei temi trattati, hanno approvato la Dichiarazione Finale, cinque assi di azione per il 2015, e 27 risoluzioni speciali su problemi concreti regionali, e dei differenti Stati.

Porre termine alla povertà estrema ed alla fame, e che la pace prevalga nella Patria Grande, sono stati i temi più importanti nella CELAC, i cui anfitrioni hanno ricevuto i complimenti dei visitatori per l’eccellente organizzazione e la loro ospitalità.

Il sollevamento definitivo del bloqueo degli Stati Uniti contro Cuba, come passo essenziale per la normalizzazione delle relazioni bilaterali, oltre ad eliminare la maggiore delle Antille dalla lista dei paesi patrocinatori del terrorismo, hanno costituito delle esigenze unanime nell’appuntamento di San Josè.

Inoltre, si sono rifiutate le aggressioni economiche e politiche contro Venezuela ed Argentina, e la denuncia del crimine ambientale provocato in Ecuador dalla multinazionale petrolifera nordamericana Chevron.

Da parte sua, il processo di pace in corso per la Colombia ha ricevuto l’appoggio delle 33 nazioni della CELAC, i cui massimi rappresentanti hanno insistito nell’appoggiarlo per terminare del tutto il prolungato conflitto in questo paese.

Il rispetto alla sovranità ed all’indipendenza dei popoli dell’America latina e dei Caraibi, ed il rifiuto alle ingerenze esterne, specialmente di Washington e dei suoi alleati europei, sono stati punti importanti nel summit del Costa Rica.

Il III Vertice della CELAC è stato qualificato dai presidenti pro tempore uscente, Luis Guillermo Solis, ed entrante, l’ecuadoriano Rafael Correa, come un successo, mentre analisti politici sono d’accordo che ha dimostrato che dalla diversità, e nonostante differenze ideologiche, si può costruire la rimpianta Patria Grande.

di Patricio Montesinos

foto: Albert Marín/ La Nación

traduzione di Ida Garberi

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