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Correa propone alla CELAC di lavorare come blocco dentro l’OSA

Il presidente dell’Ecuador, Rafael Correa, ha proposto oggi che la Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici (CELAC) lavori come blocco nell’Organizzazione degli Stati Americani (OSA) per resistere sugli Stati Uniti e sul Canada.  

Come ha spiegato qui il mandatario questo lunedì in una conferenza stampa insieme al suo collega haitiano, Michel Martelly, se si lavora in complesso, le nazioni latinoamericane potrebbero inclinare un pochino la bilancia (nell’OSA) che in questi momento, ha detto, è molto sfavorevole per i nostri paesi.

Correa ha detto che questa situazione peggiora ancora di più “se individualmente risolviamo conflitti di fronte al paese più poderoso del pianeta, come sono gli Stati Uniti”.

Il capo di Stato ecuadoriano, il cui paese assumerà in gennaio prossimo la presidenza pro tempore della CELAC, ha affermato che questo è stato uno dei temi che ha abbordato durante l’incontro con Martelly.

Oltre a patrocinare per spingere una cooperazione Sud-Sud, in piano di uguaglianza e senza condizionamenti, Correa ha detto che ha anche conversato col suo ospite la necessità di cambiare il sistema interamericano dei diritti umani.

D’accordo col presidente ecuadoriano, costituisce un anacronismo che tanto l’OSA come la Commissione Interamericana dei diritti umani (CIDH) abbiano la loro sede a Washington, che non ha firmato il Patto di San Josè, e mantiene un bloqueo economico e commerciale contro Cuba da 50 anni.

Al rispetto, ha patrocinato per spingere un’integrazione regionale che si occupi realmente del beneficio dei paesi latinoamericani, e che riesca ad incidere sull’attuale ordine mondiale, che ha definito ingiusto ed immorale, per essere in funzione del gran capitale, e di certi paesi ed interessi.

Di quello che si tratta è di tradurre questi sforzi in un’azione efficace ed efficiente per superare il neocolonialismo, ed ottenere lo sviluppo dei nostri paesi, ha sottolineato Correa, dopo anticipare che questo sarà uno dei temi che spingerà l’Ecuador dalla presidenza pro tempore della CELAC.

Martelly, da parte sua, ha confermato l’appoggio di Haiti alle gestioni che realizzerà l’Ecuador come dirigente del blocco latinoamericano creato nel 2011, e che è integrato da tutti i paesi del continente, eccetto Stati Uniti e Canada, che al contrario fanno parte dell’OSA.

da Prensa Latina

traduzione di Ida Garberi

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