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Gli USA bloccano i viaggi a vari paesi dagli aeroporti spagnoli

Gli Stati Uniti accedono perfino ai dati dei passeggeri che pretendono viaggiare dalla Spagna a Cuba, Messico o Canada, con la prerogativa di bloccare le loro carte d’imbarco, rivelò oggi qui il quotidiano El Pais.

Le ragioni che allegano le autorità statunitensi sono di sicurezza: la possibilità che uno dei viaggiatori sequestri l’aeroplano e cambi la rotta, secondo il giornale spagnolo.

Da marzo scorso, il governo della potenza settentrionale esige in maniera unilaterale, a tutte le linee aeree europee, attraverso il programma “Secure flight overflight”, che inviino prima del decollo i nomi, le date di nascita ed il sesso dei passeggeri degli aeroplani che sorvolino il loro spazio.

Benché non pestino suolo nordamericano, le compagnie aeree sono obbligate ad introdurre nel sistema informatico corrispondente i dati degli utenti di queste rotte (se non lo fanno, non possono volare), d’accordo col quotidiano.

Perfino, gli Stati Uniti si arrogano il diritto di bloccare direttamente l’emissione di carte d’imbarco di queste persone che appaiano nella loro lista di indesiderabili, aggregò.

Quando questo succede, la linea aerea non può fare nient’altro che chiamare i funzionari statunitensi, a cui si permette di operare negli aeroporti spagnoli in virtù di un accordo firmato nel 2009 tra Washington e Madrid, sottolineò El Pais.

I nordamericani possono interrogare il passeggero e sono loro che decidono se, alla fine, potrà volare.

Inoltre, avendo Washington in suo potere da marzo i dati dei viaggiatori a paesi terzi, può conoscere, per esempio, quante volte ha viaggiato una persona a L’Avana e con chi, sempre secondo la versione del quotidiano madrileno.

Questa politica colpisce due compagnie nazionali (Iberia ed Air Europa) ed ad altre due straniere che operano voli da questa nazione (Aeromexico e la canadese Air Transat).

Quando si comprano biglietti a Toronto, Montreal, Messico D. F. o L’Avana, l’ultima cosa che può immaginare il passeggero è che i suoi dati sono ceduti agli Stati Uniti, ha osservato El Pais.

Per le associazioni di difesa del consumatore Facua ed OCU, si tratta di un eccesso e di una misura sproporzionata, e coincidono in che i cittadini hanno diritto di conoscere che i loro dati saranno consegnati ad un altro paese.

Non esiste cornice legale europea che protegga questa pratica, ha fatto notare un funzionario dell’Agenzia Spagnola di Protezione dei Dati, che si mostrò molto preoccupata per questa situazione.

Nel maggio scorso, la coalizione Sinistra Unita registrò nel Parlamento spagnolo un’interrogazione su questo tema al governo di Mariano Rajoy.

Il Dirigente del conservatore Partito Popolare rispose che queste attuazioni si considerano parte di un accordo degli Stati Uniti con l’Unione Europea (UE) del dicembre del 2011.

Tuttavia, questo patto, approvato nell’aprile scorso dal Parlamento Europeo, obbliga alle linee aeree europee a somministrare al Dipartimento di Sicurezza del Territorio Nazionale Statunitense i dati dei passeggeri, ma solo di voli con origine o destino negli Stati Uniti.

L’accordo, conosciuto come PNR (del registro dei dati dei passeggeri) non sarebbe applicabile, pertanto, al caso del giornalista colombiano Hernando Calvo Ospina, collaboratore de Le Monde Diplomatique e residente a Parigi da 25 anni, considerò El Pais.

Questo comunicatore rimase lo scorso 6 maggio nell’aeroporto di Barajas, perché un funzionario dell’ambasciata di Washington a Madrid gli impedì di imbarcarsi verso un terzo paese, in questo caso Cuba, in volo diretto che non faceva scalo negli Stati Uniti, ha ricordato.

Quando Calvo Ospina reclamò ad Air Europa il rimborso del denaro del suo biglietto, l’impresa gli rispose che non si faceva carico, perché è obbligo di tutti i passeggeri portare con sé la documentazione necessaria ed averla a disposizione delle autorità.

Il giornalista aveva il suo passaporto in regola e non necessitava nient’altro per volare a L’Avana, enfatizzò il quotidiano spagnolo.

con informazioni di Prensa Latina

traduzione di Ida Garberi

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