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Washington dice no all’estradizione di Gonzalo Sanchez de Lozada

Evo Morales

Evo Morales

Il presidente della Bolivia, Evo Morales, criticò questo venerdì la decisione degli Stati Uniti di non estradare l’ex presidente, Gonzalo Sanchez de Lozada, accusato nella nazione sud-americana del massacro di 67 persone e più di 400 feriti nel “massacro di ottobre” del 2003.

Morales realizzò queste dichiarazioni durante la chiusura di un corso per le donne delle forze armate della Bolivia, il primo di questo tipo in Sud America, nel quale risaltò la vocazione e volontà delle donne militari di servire socialmente il popolo e di difendere il paese.

Il governante sottolineò durante l’atto, trasmesso dalla televisione statale che una nota di Washington ricevuta questo giovedì nega l’estradizione di colui che ha fatto molto danno alla Bolivia ed ha deciso un cattivo uso delle forze armate.

“Non è possibile che dicano mediante una lettera dagli Stati Uniti che la società civile non può essere responsabile delle azioni militari”, segnalò il dignitario boliviano respingendo chiaramente l’argomento brandito dalla Casa Bianca.

Gli Stati Uniti sono il paradiso dell’impunità, delimitò lo statista affermando che il governo della nazione settentrionale non rispettò mai la dignità e la sovranità dell’America Latina, e protegge delinquenti che commisero delitti di lesa umanità.

Segnalò inoltre che il governo di questo paese non ratificò mai i trattati sui diritti umani. “Come possono parlare della difesa dei diritti umani, e di democrazia, quando i golpe di Stato provengono dagli Stati Uniti?”, discusse il presidente.

Speriamo che il governo nordamericano possa smettere di essere un paese che da rifugio ai genocida, e siano espulsi e consegnati ai tribunali nei loro paesi, espresse.

“Ci sono persone che hanno attentato alla vita, hanno abbattuto aeroplani e poi si esiliano felici negli Stati Uniti dopo avere molti morti sulla coscienza”, affermò in riferimento al terrorista ed assassino confesso Luis Posada Carriles, autore di un attentato con bombe contro un aeroplano civile cubano in plenum volo con 73 persone a bordo, nel 1976.

con informazioni di Prensa Latina

traduzione di Ida Garberi

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