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Correa fa un appello per respingere le esclusioni intollerabili come quella di Cuba

Il presidente dell’Ecuador, Rafael Correa, ha fatto un appello oggi a respingere situazioni “intollerabili” come l’esclusione di Cuba dal Vertice delle Americhe, fatto che lo portò a rifiutarsi di partecipare al conclave del prossimo fine settimana in Colombia.

“In qualche momento dovevamo incominciare a respingere con fermezza azioni assolutamente intollerabili ed incominciare a discutere le cose fondamentali che affronta, soffre e vive la Nostra America”, ha detto Correa offrendo la sua relazione settimanale al popolo per radio e televisione.

Il mandatario declinò questa settimana l’invito che le formulò il presidente colombiano Juan Manuel Santos per assistere al VI Vertice delle Americhe, in modo che sarà l’unico capo di Stato dell’emisfero che non sarà presente in quell’incontro.

Correa ha basato la sua decisione sull’esclusione di Cuba da questa riunione che si porterà a capo nella città turistica colombiana di Cartagena, il prossimo fine settimana.

Chiarì, tuttavia, che “la nostra intenzione non è essere protagonisti di niente, né vogliamo richiamare l’attenzione di nessuno, o peggio, causare qualche problema alla Colombia nell’organizzazione del Vertice.”

Inoltre, il governante si riferì alle critiche di settori dell’opposizione e dei mezzi locali alla sua assenza dell’appuntamento di Cartagena, nel senso che l’Ecuador si sta isolando con la sua decisione di declinare la sua partecipazione in quell’incontro.

Il capo di Stato ecuadoriano ha fatto notare che il suo rifiuto all’assenza di Cuba nel VI Vertice non è un fatto isolato, perché il defunto ex presidente Eloy Alfaro (1895-1902) si solidarizzò in maniera attiva con la causa indipendentista di Cuba.

“In qualche momento dobbiamo fermarci, decisi, per denunciare cose intollerabili come l’esclusione di Cuba da un supposto Vertice delle Americhe, come discutere di qualunque cosa, meno che delle colonie inglesi che abbiamo sotto i nostri nasi, nelle Isole Malvine”, ha osservato.

Correa reiterò che il suo desiderio di accompagnare i suoi colleghi capi di Stato “è enorme, ma più grande è la fermezza delle nostre convinzioni”, per cui difese la sua decisione di non andare al conclave del prossimo fine settimana a Cartagena.

preso da www.cubadebate.cu

traduzione di Ida Garberi

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