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Alan Gross: né tonto, né innocente

Alan Gross

Alan Gross

Dopo alcuni mesi in cui il governo degli Stati Uniti cercò di far tacere le ragioni di Cuba per catturare il nordamericano Alan Gross per atti contro l’indipendenza dell’isola, ed evitò di riconoscere la sua responsabilità nel caso, la verità si fa strada nella stampa mondiale.

Centinaia di mezzi di comunicazione stampati ed in formato digitale, molti di questi negli Stati Uniti, diffusero questa settimana totalmente o parzialmente il contenuto di un esteso articolo dell’agenzia statunitense AP, il quale mette in evidenza che Gross non è uno stupido innocente ingannato, come si è autodefinito durante il suo procedimento giudiziario.

Il testo, intitolato “USAID contractor work in Cuba detailed” (Lavoro del contrattato dell’USAID in dettagli), del giornalista Desmond Butler, è stato replicato da più di un centinaio di organi di stampa, come articoli di altri mezzi di comunicazione sul tema, come riflette un grafico di visite nel sistema di ricerca Google.

La notizia di AP corrobora che Gross agì in ogni momento molto cosciente delle illegalità in cui incorreva, dotato di tecnologia che, secondo esperti, normalmente è utilizzata dalla CIA e dal Pentagono per evitare il rilevamento elettronico dei segnali telefonici.

Dati dei cinque viaggi dell’agente a Cuba, ai quali ebbe accesso l’agenzia nordamericana, indicano che lui sapeva che le sue attività erano illegali, e che temeva le conseguenze, includendo la possibile espulsione del paese.

Perfino, uno dei documenti ottenuti da AP precisò che una delle persone che collaborò con Gross ha detto chiaramente “stiamo giocando assolutamente ed indubbiamente con il fuoco”.

In un’altra occasione -precisa l’articolo – Gross disse che non c’era dubbio che si trattava di un tema molto rischioso, e che il rilevamento di segnali di satellite sarebbe qualcosa di catastrofico.

Alan Gross è stato condannato a 15 anni di carcere nel marzo del 2011 rimanendo dimostrato che introdusse a Cuba, in maniera illegale, mezzi di info-comunicazione per creare reti interne come parte di un programma del governo degli Stati Uniti diretto a promuovere azioni destabilizzanti e sovvertire l’ordine costituzionale nel paese caraibico.

In agosto, l’imputato ed il suo avvocato impugnarono la sentenza del tribunale provinciale che lo condannò, ma la Corte Suprema Popolare disistimò l’appello.

Nonostante, il governo cubano ha dichiarato nell’attuale amministrazione nordamericana la disposizione di trovare una soluzione umanitaria al caso di Gross su basi reciproche.

Fino ad ora, la stampa statunitense aveva presentato Gross come un anziano inoffensivo di 62 anni, ingiustamente condannato in Cuba che solo pretendeva di dotare la comunità ebrea di mezzi per collegarsi all’Internet.

Tuttavia, l’articolo di AP rivela che i leader ebrei manifestarono non stare al tanto dei vincoli di Gross col governo degli Stati Uniti ed assicurarono che avevano già accesso ad Internet.

In realtà molte sinagoghe disponevano di connessione alla denominata rete delle reti molto prima del suo arrivo.

Ovviamente, questa è un’attività segreta, disse Robert Pastor, consulente di temi latinoamericani durante il governo dell’ex presidente James Carter ed attualmente direttore del Centro per la Democrazia ed Elezioni dell’American University di Washington.

Citato da AP, Pastor disse essere cosciente che l’azionare di Gross in Cuba era diretto a cercare un cambiamento di regime.

L’operazione è stata finanziata dall’Agenzia di Sviluppo Internazionale (USAID), istituzione del governo statunitense fondata nel 1961 -secondo Washington – per provvedere assistenza economica, umanitaria e di sviluppo attorno al mondo in appoggio agli obiettivi della politica estera della Casa Bianca.

Gross, tuttavia, per compiere incursioni in Cuba si identificò come membro di un gruppo ebreo umanitario e non come rappresentante del governo degli Stati Uniti, precisa l’articolo di AP.

D’accordo con la notizia dell’agenzia di stampa, l’impresa di Gross, JBDC Inc. specializzata in stabilire connessioni di Internet in luoghi remoti come Iraq ed Afghanistan, era stato contrattata da Development Associates Internazionale Inc. (DAI) di Bethesda, Maryland, che ottenne un contratto miliardario con USAID per agire in Cuba.

Le relazioni ottenute per AP, attraverso una persona informata del caso che chiese non essere identificata per la sensibilità dell’informazione, mostrano dettagli dei viaggi realizzati dall’agente a Cuba nel 2009, ed i suoi sforzi per evadere il rilevamento delle autorità dell’isola.

Al fine di evitare i registri aeroportuali, segnala l’articolo, Gross reclutò l’aiuto di altri ebrei statunitensi per potere portare gli impianti elettronici, pezzo per pezzo.

Diede istruzioni ai suoi aiutanti affinché collocassero gli impianti, alcuni dei quali sono proibiti in Cuba, nel bagaglio a mano invece del bagaglio di carico.

In un’opportunità, viaggiò in automobile sette ore per non dovere passare per la sicurezza dell’aeroporto, indica il testo.

Inoltre, nel suo ultimo viaggio, portò una “discreta” carta SIM – carta elettronica di identificazione del sottoscrittore – progettata per evitare che una trasmissione per telefono via satellite sia scoperta.

L’AP chiarisce che il tipo di carta SIM che aveva Gross non si vende sul mercato e si facilita solo ai Governi, come espressero un funzionario di una compagnia di telefonia via satellite ed un ex funzionario di intelligenza statunitense che utilizzarono questo tipo di chip.

I funzionari che parlarono in condizioni di anonimato dovuto alla sensibilità dell’informazione, dissero che solitamente i chip sono somministrati al Dipartimento di Difesa ed alla CIA, ma possono essere ottenuti anche dal Dipartimento di Stato che soprintende l’USAID, sottolinea l’articolo.

Domandando al portavoce di USAID Drew Bailey come Gross ottenne la carta SIM, questo si limitò a dire che l’agenzia non svolse nessun ruolo nell’aiutarlo ad ottenere i suoi impianti.

Siamo un’agenzia di sviluppo, non un’agenzia di intelligenza, disse.

Prima di consegnare il dispositivo ai suoi destinatari in Cuba, nelle sue note l’agente riconobbe che l’uso di telefoni con connessione via satellite di Internet sarebbe stato problematico se si venissero a scoprire.

Cuba sostiene che l’adempimento di Gross come agente del governo degli Stati Uniti è parte della strategia di Washington per sovvertire l’ordine politico e sociale nel paese caraibico.

Questo progetto ha tra le sue piattaforme il chiamata Piano Bush, o la Commissione per l’Assistenza ad una Cuba Libera, creata dall’ex mandatario repubblicano George W. Bush il 6 agosto 2004.

Il Piano include tra i suoi ingredienti la recrudescenza del bloqueo economico, commerciale e finanziario, lo stimolo della controrivoluzione interna ed esterna e la propaganda contro Cuba, tra molte altre misure, appoggiato anno dopo anno da somme milionarie.

Secondo fonti statunitensi conoscitrici del contratto che portò Gross a Cuba, questo ha ricevuto mezzo milione di dollari come subappaltatore dell’USAID, dettaglia nel suo articolo l’agenzia AP.

La prima visita all’isola in aprile del 2009 aveva come missione introdurre impianti e stabilire il primo di tre centri con accesso senza limitazioni ad Internet.

I suoi aiutanti dovevano portare artefatti separati nel loro bagaglio a mano. In questo modo, ha scritto Gross, qualunque domanda potrebbe essere risposta nel processo dei raggi X nel posto di sicurezza, e non nel casello delle dogane. Il materiale era poi consegnato a Gross nel suo hotel a L’Avana, descrive l’AP.

Nell’inventario di mezzi che portò nel suo quarto viaggio appaiono tre telefoni satellitari via internet conosciuti come BGANs, insieme ad altri impianti, la cui importazione è proibita dalle autorità cubane.

Gross ha scritto che ha messo i BGANs in un zaino. Aveva aspirato ad ingannare gli agenti di dogana collocando nastro adesivo sopra le marche degli strumenti: Hughes, il fabbricante ed Inmarsat, l’impresa che provvede al servizio di comunicazione satellitare via Internet, precisa la notizia dell’agenzia nordamericana di stampa.

A dispetto di tutte le manovre utilizzate per deridere le autorità cubane, e le evidenze contro di lui, nel processo Gross non riconobbe la sua attuazione cosciente e premeditata.

Mi pento profondamente per essere un stupido innocente, fui ingannato, mi usarono, allegò, tuttavia, il portavoce dell’impresa DAI Steven O’Connor dichiarò che fu lo stesso Gross che progettò, propose ed implementò questo compito per la compagnia.

con informazioni di Prensa Latina

traduzione di Ida Garberi

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