Articoli su Isis

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Europa si è trasformata in una forza senza valori e senza compassione

L’Europa affronta in questo momento quella che probabilmente si trasformerà nella maggiore crisi di rifugiati dalla Seconda Guerra Mondiale. Non solo per quello che è successo fino ad ora, bensì per quello che continuerà a succedere. Davanti a questa situazione, i governi dell’UE hanno reagito ignorando le loro responsabilità, mercanteggiando con le insufficienti quote che la Commissione Europea voleva assegnare loro e facendo dichiarazioni che denotano una totale mancanza di compassione e solidarietà con le vittime di una guerra (una situazione nella quale si trovano, oltre ai siriani, i libici, gli afgani, gli eritrei ed i sudanesi del sud).

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Presidente siriano denuncia minaccia di mercenari pagati da Israele

“I gruppi terroristici che operano in Siria sono mercenari pagati da Israele e rappresentano una minaccia maggiore che gli attacchi aerei ordinati da Tel Aviv”, ha affermato il presidente siriano, Bashar al-Assad. In un’intervista concessa alla rete televisiva libanese al-Manar, al-Assad ha insistito che i veri strumenti che Israele utilizza contro Damasco (le bande estremiste armate, come l’Isis), sono più pericolose dei recenti attacchi aerei eseguiti dall’aviazione sionista contro la città di Quneitra e nelle Alture del Golan occupato.

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Rabu, un paese di martiri

“Solo voglio sapere se è vivo o morto”, afferma Nadia Marouf raccontando la storia di suo marito Yussef Iskander, presumibilmente assassinato nella città siriana di Raqqa, a 542 chilometri al nordest di Damasco. “Ho abbandonato Raqqa in settembre del 2012, quando la situazione si complicò, coi miei figli Hala e Yehia, di tre e cinque anni, rispettivamente”, spiega a Prensa Latina, nel piccolo ed umile villaggio di Rabu, nella centrale provincia di Hama.

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Noam Chomsky: gli USA sono i creatori di Isis

Noam Chomsky

Noam Chomsky, riconosciuto scrittore e filosofo degli Stati Uniti, ha criticato la politica statunitense in Medio Oriente ed ha collegato la nascita dell’Isis con l’intervento di questo paese in Iraq. In un’intervista concessa a Truthout ha sostenuto che “l’apparizione dell’Isis e la diffusione generale della yihadismo radicale è una conseguenza abbastanza naturale del martellamento di Washington sulla fragile società dell’Iraq”.