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Articoli su Donald Trump
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Le menzogne dei fantocci di Trump
Menzogne e capri espiatori sono le due leve fondamentali per fare politica del “trumpismo”. Si è già calcolato che il presidente statunitense dice 20 menzogne al giorno, con una produttività quasi insuperabile. I capri espiatori principali di Trump sono i messicani, responsabili di tutti i mali degli USA
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Trump, Clinton, Soros, Kissinger e Rockefeller: la lista dei contatti del corruttore di minori, Jeffrey Epstein
Il magnate statunitense, Jeffrey Epstein, incontrato morto questo sabato in mattinata nella sua cella nella prigione di New York, era accusato di essere responsabile di una vasta rete di tratta di persone, nella loro maggioranza minorenni. Ma rivelazioni recenti indicano che la sua rete includeva buona parte dell’elite politico occidentale. La lista di contatti di Epstein contava con personaggi della taglia di Bill Clinton, Donald Trump, George Soros, Henry Kissinger, David Rockefeller, Evelyn di Rothschild, membri della Corona Britannica e vari ex primi ministri di Israele.
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Dichiarazione del Governo Rivoluzionario: Cuba non si intimorisce di fronte alle misure di indurimento del bloqueo economico
Il Governo Rivoluzionario della Repubblica di Cuba ripudia nel modo più energico le misure annunciate dal Governo degli Stati Uniti il 4 giugno 2019, attraverso le quali si rinforza il bloqueo economico imposto a Cuba da più di 60 anni, con un costo per l’economia cubana che nel 2018 ha superato i 134 mila milioni di dollari, considerando anche il deprezzamento del dollaro nei confronti del valore dell’oro sul mercato internazionale.
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Trump rimarrà solo o si cercherà altri carnefici?
Si dice che Donald Trump abbia iniziato ad accorgersi che i principali componenti del suo governo siano degli affilati estremisti, troppo intransigenti. Per loro non esistono le sfumature, l’impiego della logica od il valore dei limiti. Sarebbe efficace che ciò che ha detto il presidente non si limitasse a uno dei tanti vaghi commenti, per depistare o eludere responsabilità. Il presidente ha detto che vogliono portarlo ad una guerra. Quale, tra i tanti conflitti esacerbati irresponsabilmente?
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Il Golpe di Stato in Venezuela non era un golpe
Provare a fare un golpe di stato in Venezuela da un ponte nella zona dei ricchi di Caracas, con due veicoli anti-sommossa ed una quindicina scarsa di soldati ha lasciato gli Stati Uniti in un vicolo senza uscita. Il tentativo è stato un disastro militare e politico per gli statunitensi e la destra venezuelana, riconosciuto da gran parte dei media del mondo. Le diverse analisi, superficiali e affrettate, cambiavano nella forma, però, in sostanza, ammettevano sia che le Forze Armate Bolivariane sono assolutamente allineate con il Presidente Nicolas Maduro, sia che i golpisti non sono riusciti a motivare la rivolta delle forze armate.
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Trump, emulo di Hitler
I fatti di questi ultimi giorni in Venezuela, corroborano, per l’ennesima volta, anche se questa volta con assoluta sfrontatezza, l’intenzione di Washington di appropriarsi di questo Paese, stabilendo un protettorato neo coloniale a qualsiasi prezzo. La conferenza stampa di John Bolton del 30 aprile è la prova affidabile di ciò che diciamo. Bugiardo seriale, ha agito e parlato in totale disprezzo della Carta delle Nazioni Unite, che stabilisce chiaramente il principio di autodeterminazione delle nazioni e condanna tutti i tentativi di sottomettere una di loro alla volontà di un’altra.
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Venezuela: appunti precipitosi
Prima del 2, inevitabilmente, c’è sempre l’1. Esistono, per questo motivo, fattori sufficienti per imparentare il tentativo golpista in Venezuela con l’ansietà della dirigenza statunitense, il paramilitarismo colombiano ed i rivali interni che stanno captando mercenari privati. Questo puzzle, o parte di lui, si spiega attraverso la fortunata cattura di Wilfredo de Jesus Torres Gomez, alias Necoclì, capo della banda conosciuta come Los Rastrojos, una di quelle disegnate per azioni diverse cospirative e destabilizzanti contro il governo di Nicolas Maduro. È conosciuta come “Empresa” ed è l’associazione delle “Autodefensas Unidas de Colombia” ed il “Cartel del Valle del Cauca”.
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Davanti all’aggressione imperiale, la stessa convinzione di Vittoria che ci ha insegnato Fidel
Il Governo degli Stati Uniti ha annunciato questo 17 aprile nuove misure che aumentano l’aggressione contro Cuba ed esacerbano la guerra economica, finanziaria e commerciale che successive amministrazioni imperiali hanno sostenuto, in maggiore o minore grado, dal Trionfo stesso della Rivoluzione Cubana. Si mantengono in essenza i maligni propositi raccolti nello scarno memorandum del Sottosegretario di Stato Lester D. Mallory, il 6 aprile 1960
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Con Dio dalla nostra parte
Mike Pompeo, segretario di Stato degli Stati Uniti, ha commentato nei giorni passati che è molto probabile che sia stato Dio a mettere Trump alla Casa Bianca. Non è l’unico. La portavoce della Casa Bianca, Sarah Sanders, ha dichiarato alla fine di gennaio che Dio voleva che Donald Trump diventasse presidente e che è per questo che oggi lo è. Pompeo, così come il vicepresidente Mike Pence, è un cristiano evangelico e così come promuovono politiche favorite da queste correnti religiose negli Stati Uniti, allo stesso tempo condizionano la politica estera, dal Medio Oriente (soprattutto nella difesa di Israele per motivazioni bibliche), al finanziamento di programmi anti-aborto, fino alla costruzione del muro di frontiera, tra le altre cose.
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Trump ed alleati riconoscono un “presidente” incostituzionale in Venezuela
Poco dopo che oggi Juan Guaidò si è autoproclamato come il mandatario “interino” del Venezuela, la reazione statunitense non si è fatta aspettare e dopo pochi minuti, il presidente statunitense, Donald Trump, l’ha riconosciuto come il mandatario “legittimo” del paese. Nel comunicato, Trump afferma che userà “tutto il peso del potere economico e diplomatico degli USA per fare pressioni per una restaurazione della democrazia venezuelana” ed esalta affinché altri governi riconoscano il deputato oppositore.