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Mariela Castro: “Tutto quello creato dal nemico bisogna usarlo con fini rivoluzionari”

MarielaMariela Castro. Deputata e direttrice del Cenesex. Nipote di Fidel Castro e figlia di Raul, Mariela Castro ha bevuto con il latte materno la politica fin dalla sua infanzia. Il Centro Nazionale di Educazione Sessuale ha promosso e realizzato una vera rivoluzione a favore dei diritti della popolazione LGBTI.

A febbraio, la popolazione cubana voterà la sua nuova Costituzione. E’ appena terminato il periodo di tre mesi di consultazioni a cui hanno partecipato nove milioni di persone “in uno dei migliori esercizi democratici che si siano fatti nel mondo per definire una Costituzione” afferma Mariela Castro. La deputata e direttrice del Centro Nazionale di Educazione Sessuale ha visitato Euskal Herria questa settimana. Sgrana, per GARA, quel nuovo testo costituzionale, che include il riconoscimento del matrimonio ugualitario, il processo di trasformazione socialista, l’introduzione della figura della proprietà privata o l’uso di Internet.

Verso dove sta andando Cuba?

Cuba sta rafforzando la democrazia socialista, che si traduce in questo processo di riforma costituzionale. In questo ultimo periodo, si è presentata la proposta che è stata approvata nell’Assemblea e sottoposta a consultazione popolare, per tre mesi. Ora ritorna all’Assemblea come un nuovo documento arricchito dalla partecipazione popolare e sarà votato in un referendum, il 24 febbraio. Penso che sia stato uno dei migliori esercizi democratici che siano stati fatti, nel mondo, per definire una Costituzione. E’ il popolo quello che sta progettando ed è il popolo che voterà il documento finale. Si sono ampliate, in maniera più chiara e specifica, le diverse forme di discriminazione contro cui bisogna lavorare e che la Costituzione non approva, senza lasciare spazio alla libera interpretazione soggettiva.

Ma a Cuba non ci sono partiti politici, cos’è per te il multipartitismo?

Mi piace parlare di questo. La socialdemocrazia ha inventato il pluripartitismo per far credere che tutto cambia ed alla fine nulla cambia, perché il potere rimane nelle mani delle classi privilegiate e chi vuole cambiare il sistema è considerato un terrorista. Quando il popolo fa una rivoluzione anti-sistema e prende il potere ha bisogno di un partito che risponda ai suoi interessi e che li difenda di fronte a tutti i tipi di circostanze e contraddizioni, che esisteranno sempre in ogni gruppo sociale. Il popolo ha preso il potere, elesse e costruì un partito di unità nazionale dove tutte le forze di sinistra si uniscono in torno ad un progetto di emancipazione, di transizione socialista, che pone l’essere umano al centro dei suoi obiettivi e non le aziende e le banche. Allora il popolo non ha bisogno di altro partito che non sia quello. I tentativi che sono sorti, finanziati dagli USA, di generare un’opposizione salariata per cercare di indurre, a Cuba, la necessità del multipartitismo non sono stati fruttuosi. Il popolo ha coscienza, conoscenze, conosce la storia; sta attento a tutto ciò che accade nel mondo e sa trarre conclusioni.

Il nuovo testo costituzionale riconosce la proprietà privata. Ciò comporta rischi?

È un rischio, senza dubbio. Ma il socialismo non si fa in 60 anni. A volte bisogna retrocedere nei meccanismi per poter sostenere la base economica che garantisce continuare con la teoria socialista dello sviluppo. Bisogna articolarlo in modo che queste persone, che fanno questo tipo di lavoro, continuino ad essere considerate, socialmente, come lavoratori che anche stanno contribuendo alla ricchezza del paese, ai servizi del paese e che stanno dando il loro apporto allo sviluppo. E osservare i regolamenti affinché non si convertano in una classe sociale antagonista. È un meccanismo nuovo di funzionamento della società, che richiede sperimentazione, studiare ed analizzarlo. Tutti i cambiamenti si stanno facendo con un monitoraggio popolare ed un’osservazione critica. A Cuba, c’è una parte importante della popolazione che è contraria al lavoro autonomo perché considerano che sia una retrocessione verso il capitalismo, ma vi è un’altra parte che lo vede necessario. Lo Stato da solo non può garantire la produzione di beni e servizi immediati. Mentre continuiamo a restare bloccati dagli USA, l’economia cubana e la sua strategia di sviluppo saranno molto limitate. Lo fanno con tutte le intenzioni che ci disperiamo e iniziamo ad andarcene dal paese e colpevolizziamo la Rivoluzione di tali malesseri.

Un altro cambio sostanziale è l’apertura a Internet …

Poiché le nuove tecnologie sono utilizzate con interessi di dominio, per manipolare e indurre modelli di opinione che ti fanno credere che questo è ciò di cui hai bisogno, lo Stato cubano si era protetto in tal senso. Ma nei dialoghi il consenso ha portato a che predomini l’idea di introdurre le nuove tecnologie e utilizzarle per i nostri fini ideologici. Un paese in cui la grande maggioranza del popolo è identificata con un progetto rivoluzionario va a difendere tale progetto con le nuove tecnologie. Tutto ciò che crea il nemico bisogna usarlo con fini rivoluzionari.

Dai primi discorsi con tinte omofobe di Fidel Castro alla Cuba attuale che sta per approvare il matrimonio omosessuale, come si realizza questa trasformazione?

Le organizzazioni internazionali per i diritti LGBTI riconoscono che Cuba è quella che è più avanzata a livello politico per quanto riguarda il riconoscimento dei diritti. Si lavora, per prima cosa, con volontà politica, in dialogo con la popolazione per cambiare le coscienze, in modo che quando si giunge alla presa di decisioni legislative, già c’è una maggiore coscienza ed un maggior consenso. E questa è stato il cammino che abbiamo fatto, a differenza di altri paesi, dove hanno messo la legge, ma le coscienze non sono state create e ci sono molti crimini di odio omofobi e transfobici, contro le donne, gli immigrati … Gruppi di fondamentalisti religiosi stanno cercando di ricattare il Governo cubano per cui non andranno a votare a favore della Costituzione se viene lasciato l’articolo relativo al matrimonio tra due persone. Bene, che votino contro, un’altra parte voteremo a favore, non ci spaventano. Lo Stato è obbligato a garantire i diritti umani, ciò che include la non discriminazione, indipendentemente da ciò che sia approvato dalla maggioranza, sia per i suoi pregiudizi, interessi o per ciò che sia.

Il presidente eletto del Brasile, Jair Bolsonaro, ha accusato Cuba di sfruttare i medici cubani dispiegati nelle diverse missioni. Cuba ha risposto ritirando la sua missione dal Brasile. Cosa è successo?

Bolsonaro è un uomo ignorante, violento, misogino, è il più ritardato che sia potuto arrivare in America Latina. E’ l’espressione del ritorno delle dittature militari in America Latina occultate con la socialdemocrazia. Rispondendo agli interessi della mafia cubano-americana, che si è impossessata della politica USA, ha fatto questa maldestra mossa di disconoscere la qualità professionale dei medici cubani e di usare questi argomenti, assurdi e menzogneri. I medici cubani firmano un consenso con cui essi contribuiranno allo sviluppo economico di Cuba. Accettano questo contratto in cui gli si mantiene il loro pieno salario a Cuba, il loro posto di lavoro, mentre sono in quel paese ed inoltre gli si paga un altro salario per stare in quel paese, e loro accettano il tanto per cento che ricevono perché sanno che il resto contribuirà all’economia del Paese ed alla sostenibilità della salute pubblica cubana. È un accordo, non vanno, non sono ingannati.

La maggior parte è ritornata, ma alcuni sono rimasti …

Sì, ma all’interno delle cifre di coloro che sono rimasti bisogna tenere conto che molti si sono sposati. Non sono rimasti per il progetto di Bolsonaro, ma perché hanno fatto famiglia. Non è che hanno tradito il progetto. Bisogna rispettare il fatto che nelle relazioni umane sorgano tutti questi tipi di vincoli. Bolsonaro sta offrendo loro certe opportunità che non sono molto buone e già si stanno lamentando perché si sono sentiti ingannati dall’offerta che gli ha fatto Bolsonaro. Sono certa che molti di loro torneranno a Cuba come è successo in altri luoghi, quando gli USA hanno creato il progetto Parole. Poiché questo ce l’hanno sempre fatto a Cuba, costantemente, si stanno formando medici ed operatori sanitari. Alcuni rimarranno per il cammino, ma altri seguiranno.

Quali fattori hanno propiziato che uno come Bolsonaro sia salito al potere?

Uno, le debolezze delle forze di sinistra. I problemi di corruzione ed errori di alcuni gruppi di sinistra pongono le persone nel problema di non sapere chi eleggere. Un altro dei fattori è stato l’uso delle tecnologie. Questa situazione deve farci pensare, tutte le forze di sinistra, come dobbiamo agire di fronte a queste nuove circostanze che ci pongono in una nuovo terreno di lotta.
L’influenza politica delle chiese evangeliste è sempre maggiore. Si calcola che in Cuba potrebbero raggiungere il 30% della popolazione. Sempre si sono usate le chiese come esercizio di controllo sociale e di potere, specialmente la Chiesa Cattolica, ma anche le evangeliche e protestanti. Quelle chiese che stanno agendo in America Latina, come, a suo tempo, fece, con la stessa forza, la Chiesa cattolica, rispondono allo stesso progetto di dominio. Più dello stesso.

Come sta affrontando Cuba l’era di Trump?

Cuba continua a rafforzare il suo sistema di autodifesa, la sua sovranità e socialismo. Quello che è successo in Brasile è anche stata la protezione dei nostri medici. Abbiamo dovuto toglierli perché non abbiamo intenzione di sottometterli ai pericoli di un irresponsabile. C’è una grande repressione in America Latina, stanno perseguitando gli attivisti, giudizializzando i dirigenti politici, come hanno fatto con Dilma Rousseff, Lula, Rafael Correa, Fernando Lugo … Gli ha funzionato e ora vogliono prendere di punta Cuba, ma non hanno imparato come reagisce il popolo quando ci aggrediscono. Non si dimentichino di Playa Girón! La prima sconfitta dell’imperialismo in America.

di Ainara Lertxundi- Gara

traduzione di Francesco Monterisi- Cubainformazione

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