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Cuba commemora il ritorno di tutti i Cinque Eroi quattro anni fa

los-cinco-antiterroristas-cubanos-foto-cuabdebateCuba ricorda oggi il ritorno, il 17 dicembre 2014, dei Cinque Antiterroristi imprigionati ingiustamente nelle carceri degli Stati Uniti, come aveva predetto il leader Fidel Castro quando ha detto in un discorso memorabile: ¡Volveran!

In una tribuna aperta della Rivoluzione, svoltasi il 23 giugno 2001, nel municipio del Cotorro, a L’Avana, Fidel Castro ha pronunciato la famosa frase, che è diventata realtà dopo più di 10 anni di una grande campagna di solidarietà dentro e fuori dall’isola per la causa dei Cinque cubani, come sono conosciuti a livello internazionale.

Fernando e René Gonzalez, due dei combattenti antiterroristi, sono ritornati in Patria, dopo aver scontato le sentenze, rispettivamente in febbraio e marzo del 2014, mentre la liberazione di Gerardo Hernandez, Ramon Labañino e Antonio Guerrero è avvenuta il 17 dicembre di quell’anno grazie ad uno scambio di carcerati, raggiunto tra i governi degli Stati Uniti e quello di Cuba.

La comunità internazionale è venuta a conoscenza di tale decisione lo stesso 17 dicembre, dopo l’annuncio simultaneo degli allora presidenti di Cuba, Raul Castro, e degli Stati Uniti, Barack Obama, in comunicati in cui esponevano anche il ristabilimento delle relazioni diplomatiche tra le due nazioni.

Durante i loro anni di reclusione negli Stati Uniti, condannati ad ingiuste e smisurate pene in processi manipolati, i prigionieri politici cubani hanno subito numerose violazioni dei diritti umani.

L’impedimento delle visite delle madri, delle mogli e dei figli; le dure punizioni; ed il confinamento solitario in celle di punizione per lunghi periodi di tempo senza avere commesso assolutamente nulla, non sono riusciti a rompere la loro integrità psichica e fisica.

L’ingiustizia che circondava questo caso ha provocato indignazione ed ha anche generato una grande ondata di sostegno internazionale, guidata da una massiccia campagna cubana, per chiedere il ritorno dei loro figli.

L’ostinazione del governo statunitense di mantenere in prigione questi uomini innocenti, mentre assassini confessi come Luis Posada Carriles passeggiavano per le strade di quel paese, ha anche dimostrato la doppia morale di Washington riguardo al terrorismo.

Nell’aprile del 2014, i Cinque hanno ricevuto il Premio Annuale per i diritti umani di Globale Exchange, nella categoria di Premio Selezionato dalla Gente.

Attualmente continuano a lottare per il loro paese, ma questa volta a Cuba, in settori per promuovere lo sviluppo della nazione od in aree necessarie per promuovere la divulgazione della realtà dell’isola, di fronte alle forti campagne contro il suo processo rivoluzionario.

da Prensa Latina

traduzione di Ida Garberi

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