Venezuela sollecitò alle autorità degli Stati Uniti di sottomettere alla giustizia a coloro che attaccarono l’ambasciatore permanente di Caracas presso le Nazioni Unite, Rafael Ramirez, e la sua famiglia, in un ristorante a New York.
Inoltre il Ministero degli Esteri esige al governo statunitense il rispetto delle garanzie e dell’immunità previste per il personale e le sedi diplomatiche contemplate nella Convenzione (delle Nazioni Unite) di Vienna del 1961.
D’altra parte, considera che la violenza “fanatica” che esercitarono queste persone contro Ramirez e la sua famiglia, “riflette la campagna di odio e di aggressione quotidiana gettata sulla nostra nazione.”
Il diplomatico scrisse nel suo account di Twitter:
“Hanno aggredito la mia famiglia due dissociati: Gabriel Manzano e Tatiana Low. Li abbiamo messi a tacere. Si facevano scudo di un bambino. Attuerà la giustizia”.
Il confronto è rimasto registrato in un video che diventò virale nelle reti sociali il 9 luglio scorso, nel quale i citati individui hanno accusato Ramirez di assassino ed hanno gridato slogan oppositori contro i suoi famigliari.
Questa azione è stata criticata dalle autorità venezuelane che hanno sottolineato che non è il primo incidente che si registra, perché vari funzionari del governo venezuelano sono stati i bersagli di attacchi simili da quando sono iniziate le manifestazioni oppositrici il passato mese di aprile.
traduzione di Ida Garberi
(Con informazione di Sputnik)