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Quello che perdeva Cuba stando nella lista dei paesi terroristi

foto: Ramon Espinosa/ AP

foto: Ramon Espinosa/ AP

Nei primi giorni del chiamato ‘disgelo’ tra Cuba e gli Stati Uniti, un giornalista volle verificare quanto lontano sarebbero arrivati i cambiamenti. Ha fatto questa domanda molto interessante a colei che sembrava la persona più indicata per rispondergli. Ma Roberta Jacobson non ha saputo che cosa rispondere quando gli domandarono se si toglierebbero le sanzioni che impediscono a Cuba di accedere ai prestiti della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale.  

La sottosegretaria di Stato per i Temi dell’Emisfero Occidentale riconobbe di essere un po’ persa nella materia perché, fino a dove capiva, il paese caraibico “non aveva nessuna restrizione in queste istituzioni dell’ONU.”

Jacobson commise un piccolo equivoco, solo spiegabile in una diplomatica del suo calibro per l’estensione del programma di sanzioni e restrizioni applicate contro un paese che l’Ufficio di Controllo degli Attivi Stranieri (OFAC) del Dipartimento del Tesoro definisce come il più sanzionato da parte degli Stati Uniti.

Ma la proibizione alle istituzioni finanziarie non ha niente a che vedere con il classico bloqueo imposto dal 1961, bensì con la adesso ritirata designazione di Cuba come Stato Patrocinatore del Terrorismo, una misura applicata dal 1° marzo 1982.

Tra le altre restrizioni, l’inclusione di Cuba in questa categoria obbligava all’amministrazione di Barack Obama di opporsi al conferimento di prestiti a Cuba da parte della Banca Mondiale e di altre istituzioni finanziarie internazionali.

Il caso più conosciuto era l’impossibilità dell’Ufficio di Interessi di Cuba negli Stati Uniti di trovare una banca che corresse il “rischio” di assumere i suoi servizi finanziari, per i costi che implicava comprovare tutte ed ognuna delle transazioni provenienti dalla sede diplomatica di un “paese terrorista.”

Un altro aneddoto interessante sulla Lista: durante il processo di revisione, il Dipartimento di Stato nordamericano accettò una curiosa garanzia per comprovare il carattere non terrorista di Cuba. Un alto funzionario della diplomazia statunitense spiegò alla stampa come “i cubani hanno presentato durante molto tempo che in tanti discorsi dei loro leader, tanto Fidel come Raul, respingevano il terrorismo.”

di Javier Ortiz

traduzione di Ida Garberi

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