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Ecuador fa un appello all’unità assumendo presidenza pro tempore della Celac

Rafael CorreaIl presidente dell’Ecuador, Rafael Correa, ha fatto un appello oggi all’unità nella Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici (Celac) per ottenere una presenza solida nello scenario internazionale.  

Solo l’unità farà grande questa regione, ha affermato nel discorso pronunciato davanti a presidenti ed agli alti funzionari che partecipano al vertice della Celac, sviluppato in Costa Rica, in rappresentazione dei 33 paesi membri dell’organismo.

Assumendo la presidenza pro tempore, Correa ha considerato che il blocco deve tentare di agire sempre con posizioni comuni affinché si ascolti la sua voce, e realizzare interventi in maniera congiunta presso le Nazioni Unite per irrobustire la Celac come un interlocutore in campo internazionale.

Il Presidente ha annunciato che il tema di potenziare il ruolo della Celac come blocco sarà uno dei cinque assi di lavoro durante la presidenza pro tempore che l’Ecuador eserciterà nel 2015.

Gli altri temi prioritari saranno: riduzione della povertà estrema e della disuguaglianza; educazione, scienza, tecnologia ed innovazione; ecosistema e cambiamento climatico; e finanziamento per infrastruttura e connessione.

Rispetto alla povertà, ha ricordato, in America Latina e nei Caraibi vivono nella miseria 68 milioni di persone, ed ha proposto la meta di sradicare la situazione nei prossimi cinque anni.

Ha argomentato che la povertà non è il risultato di mancanza di risorse ma di problemi nella distribuzione, per questo è possibile eliminare la miseria se si applicano migliori meccanismi di distribuzione delle entrate.

Non appena la scienza e la tecnologia concepiranno la conoscenza come bene pubblico e di libero accesso di massa ed investiranno in talento umano, non solo saremo più prosperi ma anche più giusti.

Ha anche risaltato che tutto ciò darà maggiore libertà alla regione perché “i paesi che non genereranno conoscenza saranno sempre di più ignoranti in termini relativi, e più dipendenti da quello che producono gli altri”.

Commentando la questione dell’ecosistema, ha considerato necessario alzare le voci per chiedere il compromesso dei contaminatori globali nell’obiettivo di ridurre le emissioni nell’atmosfera, ed ha aggiunto che “abbiamo tutta la forza morale per farlo”.

“Tutti soffriamo il riscaldamento globale”, ha indicato, “ma soprattutto i fratelli caraibici potrebbero affrontare gravi catastrofi per gli effetti del cambiamento climatico”.

Nel tema di finanziamento per infrastruttura e connessione, ha manifestato che l’area deve imparare ad approfittare dei suoi risparmi ed investirli in progetti di sviluppo propri, come creare una nuova architettura finanziaria con iniziative, come avere meccanismi di scambio moderati per evitare l’uso di monete extraregionali.

Ha anche fatto riferimento per spingere grandi progetti di infrastruttura che garantiscano l’integrazione e le connessioni regionali, e questo include grandi progetti stradali, energetici e di comunicazione.

Correa ha manifestato il compromesso del suo paese di continuare il lavoro per fortificare il processo di integrazione ed ha ringraziato il Costa Rica per gli avanzamenti ottenuti durante la sua tappa di direzione del blocco.

da Prensa Latina

traduzione di Ida Garberi

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