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Convocati dall’ALBA-TCP contro l’Ebola

Nelson Arboleda

Nelson Arboleda

Un minuto di silenzio in omaggio al collaboratore cubano Jorge Juan Guerra Rodriguez, morto in Guinea Conakry, è stata la prima proposta fatta da Roberto Morales, Ministro della Sanità di Cuba, inaugurando la Riunione Tecnica di specialisti e dirigenti per la prevenzione ed il confronto al virus dell’Ebola, che si effettua nel Palazzo delle Convenzioni de L’Avana, oggi e domani.

L’apertura della riunione è stata presieduta da Josè Ramon Machado Ventura, primo vicepresidente dei Consiglio di Stato e dei ministri; Josè Luis Di Fabio, rappresentante dell’OPS (Organizzazione Panamericana della Sanità) e dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), il ministro della Sanità di Cuba, il ministro del Commercio Estero Rodrigo Malmierca, Abelardo Moreno, vice ministro delle Relazioni Estere, e di altre entità vincolate come le Forze Armate ed il CITMA.

Il ministro Morales ha ricordato che solo nove giorni fa come parte della Dichiarazione finale del Vertice straordinario ALBA-TCP sull’Ebola si è decisa la realizzazione di questa riunione di specialisti e dirigenti per la prevenzione ed il confronto dell’epidemia del virus.

In quella riunione –ha commentato – abbiamo ascoltato il messaggio della Dra Margaret Chan, direttrice generale dell’OMS che ha detto: “Stanno facendo un passo corretto, senza alcun dubbio, vogliono aumentare, con la maggiore urgenza possibile, il loro livello di preparazione davanti ad un caso importato di Ebola.”

I capi di Stato e di governo nella riunione dell’ALBA, hanno manifestato (in quell’occasione) la loro preoccupazione per la situazione drammatica in Africa Occidentale, considerata come emergenza sanitaria di importanza internazionale, ha affermato il ministro Morales.

In questo senso il Vertice aveva come proposito cercare opzioni per l’America Latina e l’epidemia continua crescendo, sono già 10 487 casi, con 5 128 morti ed una mortalità del 48,9%.

In questa riunione di oggi, partecipano 254 esperti, rappresentanti di 32 paesi, organismi regionali ed internazionali. Nella sessione mattutina ogni paese ha offerto una relazione della situazione nazionale e le possibilità di collaborare con l’OMS.

Nelson Arboleda, direttore dei Centri per il Controllo e Prevenzione delle Malattie (CDC) del Governo degli Stati Uniti per l’America Centrale, ha affermato che “Questo virus non conosce frontiere e c’è molta mobilità di popolazione tra il mondo e le aree colpite. Noi, gli Stati Uniti, e Cuba abbiamo molto personale medico coinvolto e cercheremo la maniera di mantenere la coordinazione con l’OPS, noi appoggeremo”, ha affermato.

Gli Stati Uniti –ha detto – ripetono il loro appello a tutti i governi non solo per prepararsi dentro il paese, bensì per appoggiare sullo sforzo internazionale, ed ha confermato che continueranno a lavorare con tutti i governi.

Arboleda ha riferito che nel suo paese c’è stato un caso che è arrivato dalla Liberia a Dallas in Texas ed è deceduto l’8 ottobre, ha contagiato due lavoratori della sanità che sono guariti e sono stati dimessi, l’ultimo caso è un lavoratore medico che è venuto dall’Africa e si trova in un ospedale di New York.

Ha spiegato che hanno un sistema di rilevamento e si stanno applicando determinate guide specifiche di informazione per i lavoratori della sanità: ha aggiunto che il CDC ha 20 ospedali di frontiera, che abbracciano confini terrestri, di aeroporti e delle dogane.

da Cubadebate

foto di Ismael Francisco

traduzione di Ida Garberi

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