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Argentina respinge il concetto di essere in default

Axel Kicillof

Axel Kicillof

“L’Argentina non è in default”, ha affermato oggi qui il suo ministro di Economia, Axel Kicillof, “come invece fanno credere gli Stati Uniti per il conflitto speculativo generato dai fondi avvoltoio e dal giudice Thomas Griesa”.

“Dire che l’Argentina è in default è una vigliaccata atomica, poiché il paese ha la liquidità per saldare i suoi compromessi; abbiamo il denaro per pagare le scadenze di questo anno e degli anni prossimi”, ha affermato il titolare in una conferenza che ha fatto nel Palazzo del Fisco.

Ha ricordato che il Governo ha trasferito il denaro per pagare il saldo stipolato, e Griesa l’ha immobilizzato; ora i creditori che sono i padroni stanno reclamando al giudice che liberi questi depositi.

Kicillof ha messo in allerta che c’è una campagna per seminare l’incertezza, la paura e generare il caos finanziario ed economico, ed ha fatto un appello al popolo argentino ed a tutti i settori dell’economia nazionale affinchè si sentano tranquilli, perché questo Governo non firmerà niente che comprometta i suoi obblighi ed il paese.

Il fantasma del 2001 non esiste, ha sentenziato.

“Non pregiudichiamo il futuro degli argentini”, ha insistito il ministro, che ha trattato ieri con i fondi avvoltoio un’uscita ragionevole e vitale per tutti di questa lite, ma gli obbligazionisti hanno respinto tutte le offerte che gli hanno presentato.

“Questi creditori che hanno presentato la denuncia e rappresentano solo l’1% dei proprietari dei buoni non solo stanno colpendo il paese, ma anche il 93% dei creditori”, ha affermato Kicillof.

“Non soddisferemo l’1% per danneggiare il 93% dei creditori”, ed ha concluso dicendo che “Argentina continuerà a compiere i suoi obblighi con la maggioranza del gruppo”.

da Prensa Latina

traduzione di Ida Garberi

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