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Alle bombe israeliane, si somma la scarsità dell’acqua nella Striscia di Gaza

Centinaia di migliaia di persone a Gaza non hanno accesso all’acqua, dopo gli attacchi aerei israeliani, che hanno distrutto i sistemi di somministrazioni del liquido e la rete della fognatura. Tutta la Striscia di Gaza sta per entrare in una crisi dell’acqua in pochi giorni, hanno denunciato oggi varie agenzie di cooperazione.  

L’assalto di otto giorni ha causato danni massicci nell’infrastruttura e distrutto almeno 560 case, ha detto l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati della Palestina.

“Tra alcuni giorni, tutta la popolazione della Striscia di Gaza potrebbe essere disperata senza acqua”, ha detto in un comunicato Jacques de Maio, direttore della delegazione in Israele e territori occupati del Comitato Internazionale della Croce Rossa.

Se le ostilità continuano, man mano che le temperature aumenteranno nella regione, “la questione non è se, bensì quando, la popolazione già assediata affronterà una crisi acuta dell’acqua”, ha detto.

“L’acqua si è inquinata ed i residui stanno straripando, provocando seri rischi di malattie”, ha aggiunto De Maio.

Vari ingegneri municipali dell’acquedotto sono stati assassinati nel conflitto ed il fornitore del servizio dell’acqua a Gaza ha sospeso le operazioni di campo fino a che la sicurezza dei suoi lavoratori non sarà garantita, secondo la Croce Rossa, un organismo di cooperazione indipendente, le cui squadre hanno aiutato con riparazioni di emergenza.

“L’acqua è un problema e può trasformarsi rapidamente in una catastrofe”, ha detto in una conferenza stampa la portavoce della Croce Rossa, Nada Doumani.

Al meno 184 palestinesi, la maggioranza di questi civili, sono stati assassinati nel conflitto, considerato il peggiore attacco degli ultimi due anni.

con informazioni di Reuters

traduzione di Ida Garberi

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