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Esperto considera che gli USA perseguiranno Assange in qualunque paese dove si trovi

“Washington perseguirà Julian Assange se non è estradato negli USA”, assicura a Russia Today l’analista politico Jorge Capelan.

L’esperto sottolinea che Svezia che reclama la consegna di Assange per delitti sessuali che il fondatore di WikiLeaks nega assolutamente, è politicamente un paese dipendente dagli USA, per questo che è evidente che l’estradizione a questo paese europeo può portare all’estradizione nel paese nordamericano.

“È una barzelletta che dicano che se l’estradano non gli succede niente. Obama è un presidente che ama ordinare omicidi”, afferma Capelan. Secondo l’esperto, Assange non solo sarebbe condannato a morte in caso di essere processato negli USA -per la pubblicazione di circa 250.000 archivi segreti della diplomazia statunitense -, ma potrebbero ammazzarlo in qualunque parte del mondo.

Il fondatore di WikiLeaks aspetta attualmente la risposta dell’Ecuador al suo sollecito di asilo politico. Questo martedì Assange ricorse all’ambasciata ecuadoriana a Londra, dove inviò una lettera al presidente della nazione andina, Rafael Correa, nella quale assicurò che c’è in marcia un “persecuzione” contro di lui. Benché l’Ecuador avesse detto che sperava di pronunciarsi sul sollecito di asilo lo stesso giovedì, Assange affermò in un’intervista concessa ad ABC che ignora quando il paese andino prenderà una decisione sul suo caso, ma si mostrò fiducioso in cui il paese sud-americano gli conceda l’asilo politico.

In novembre del 2010 Ecuador offrì già asilo politico al fondatore di WikiLeaks senza condizioni. “Invitiamo ad Assange all’Ecuador affinché possa pubblicare liberamente l’informazione che possiede, non solo attraverso Internet, ma anche attraverso altri mezzi pubblici”, commentò a quel tempo il vice ministro degli Affari Esteri ecuadoriano, Kintto Lucas.

Internet si mobilita in difesa di Assange

Centinaia di seguaci del fondatore di WikiLeaks si sono abbonati ad una campagna per Internet per chiedere al Governo di Ecuador che conceda asilo politico al creatore di WikiLeaks, Julian Assange.

La campagna a cui si può aderire attraverso la web oiga.me, incominciò due giorni fa e ha come obbiettivo raggiungere l’appoggio di migliaia di persone durante il processo che finirà in un paio di giornate.

“Aiutaci ad ottenere la libertà di Julian Assange, manifesta il tuo appoggio alla petizione di asilo realizzata da Julian Assange al Governo dell’Ecuador”, dice il testo pubblicato nella web.

preso da www.cubadebate.cu

traduzione di Ida Garberi

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