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Correa vigile sul pericolo di morte per Julian Assange

Ecuador difende il diritto alla vita; bisogna vedere se esiste un pericolo di morte per Julian Assange nei casi giudiziali che affronta, ha assicurato oggi il presidente ecuadoriano, Rafael Correa, in un’intervista pubblicata dalla catena BBC Mundo.

Spiegando che da questo tema dipende la decisione del suo paese di accettare il sollecito di asilo del giornalista australiano, il leader sud-americano affermò che potrà essere condannato alla pena capitale negli Stati Uniti per questa classe di delitti.

Interrogato dalla pubblicazione statale britannica, Correa ha scartato di aprire negoziazioni per decidere sulla domanda di asilo.

Per considerazione, l’Ecuador può stabilire consultazioni con altri paesi rispetto ad Assange, ma la decisione è sovrana dell’Ecuador, ha risposto.

Da Rio de Janeiro, dove partecipa al Vertice dell’ONU Rio+20 sullo sviluppo sostenibile, il capo di Stato ha fatto notare che il suo paese respinge gli attentati contro i diritti politici delle persone, ed investigherà se ci sono state delle rotture od infrazioni in questo senso.

Davanti ad una domanda della BBC basata su supposti oltraggi alla libertà di stampa da parte del governo di Quito, il mandatario ha sorriso ed ha affermato che il sollecito di asilo di Assange è la migliore risposta a queste accuse.

Ha affermato chiaramente che gli piacerebbe continuare con la sua missione di libertà di espressione senza limiti, in un territorio di pace compromesso con la giustizia e con la verità, come accade in l’Ecuador, risaltò enfatico Correa.

Assange si è presentato nella missione dell’Ecuador a Londra questo martedì, esattamente cinque giorni dopo che la corte suprema del Regno Unito ha respinto di riaprire il suo caso ed ha dato via libera alla sua estradizione in Svezia per supposti delitti sessuali, che il giornalista nega.

Come determinò la massima istanza giudiziale britannica il 14 giugno, il processo per l’estradizione in Svezia avrà inizio dopo il 27 giugno.

Questa catena di verdetti sfavorevoli fa che gli avvocati e l’opinione pubblica internazionale temano che una volta trasferito a Stoccolma, il giornalista venga estradato negli USA, per essere giudicato per tradimento dovuto alla divulgazione di documenti diplomatici.

con informazioni di Prensa Latina

traduzione di Ida Garberi

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