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Definiscono fallita la politica statunitense dei viaggi a Cuba

I tentativi di limitare i viaggi dei cubani residenti negli Stati Uniti all’isola sono condannati al fallimento, perché attaccano i sentimenti umanitari del popolo, considerò oggi Max Lesnik, direttore di Radio Miami.

In dichiarazioni allo spazio radiotelevisivo Mesa Redonda, il giornalista cubano radicato negli Stati Uniti ha osservato che le politiche restrittive ostacolano i desideri di ricongiungimento familiare, e definì deplorevole la posizione di ostilità degli Stati Uniti contro Cuba.

In realtà, affermò, queste misure pregiudicano il popolo cubano, ed ogni volta che l’estrema destra di Miami continua con un atteggiamento di questo tipo, ottiene ancora più gli odi degli abitanti dell’isola e dei cubani radicati qui.

Nel gennaio del 2011 il Governo del presidente Barack Obama modificò parzialmente le leggi su viaggi a Cuba, ma mantenne intatte le normative fondamentali del bloqueo economico e commerciale imposto da più di mezzo secolo contro L’Avana.

Agli inizi di maggio del presente anno, lo stato della Florida ufficializzò una polemica legislazione diretta ad aumentare le misure del bloqueo finanziario ufficialmente stabilito dal 1962.

L’iniziativa cerca di frenare una corrente di leader politici ed imprenditoriali che promuovono la normalizzazione del commercio e dei viaggi a Cuba, e proibisce l’accesso ai fondi pubblici delle compagnie che vogliano commerciare con l’isola.

Per Lesnik, queste azioni, oltre a vincolarsi col bloqueo, fanno riferimento all’ostilità verso la causa dei Cinque cubani imprigionati negli Stati Uniti dal 1998 per monitorare le azioni contro Cuba di gruppi violenti radicati in questo paese.

Quello che li disturba, espresse, è l’appoggio che il popolo cubano e che tutto il mondo offre ai Cinque, come le questioni dei cubani di qui e di là verso una politica vigente da più di 50 anni.

con informazioni di Prensa Latina

traduzione di Ida Garberi

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