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Chi c’è dietro Yoani Sanchez?

Yoani Sanchez

Yoani Sanchez

La supposta popolarità della blogger cubana Yoani Sanchez in Twitter è discussa dal quotidiano messicano La Jornada, poiché la quarta parte dei suoi seguaci nella rete sociale sono account inattivi.

D’accordo con l’articolo “Chi c’è dietro Yoani Sanchez?”, del giornalista Salim Lamrani, circa 50 mila seguaci della Sanchez sono in realtà account fantasma, che creano l’illusione che la blogger goda di una grande notorietà nelle reti sociali.

Dei 214 mila 63 profili del suo account, 27 mila 12 sono vuoti (senza foto) e 20 mila rivestono le caratteristiche di account fantasmi con un’attività inesistente nella rete (da zero a tre messaggi mandati dalla creazione dell’account), afferma Lamrani.

Tra gli account fantasma, aggrega, tre mila 363 non hanno nessun seguace e due mila 897 seguono solo l’account della blogger, mentre alcuni presentano caratteristiche abbastanza strane, non avendo seguaci, e seguendo solo Sanchez ed avere emesso più di due mila messaggi.

Ricorda che la popolarità in questa rete sociale dipende dal numero di seguaci, perché quanto più numerosi sono, maggiore è l’esposizione dell’account, insieme ad esistere una forte correlazione tra il numero di persone seguite e la visibilità.

Secondo Lamrani, l’operazione destinata a creare una popolarità fittizia via Twitter è impossibile da realizzare senza accesso ad Internet, oltre a precisare appoggio tecnologico ed un presupposto conseguente.

Per un esercito di 25 mila seguaci inventati in Twitter si pagano fino a due mila dollari, e per 500 profili utilizzati da 50 persone possono spendersi tra 12 mila e 15 mila dollari, cita Lamrani in uno studio realizzato dal quotidiano.

L’articolo qualifica inoltre come difficilmente credibile la versione della blogger che twittea via sms senza accesso alla web, è un fatto assolutamente impossibile seguire a oltre 80 mila persone, solo per sms od a partire da una connessione settimanale da un hotel.

Secondo Lamrani, la blogger emette una media di 9,3 messaggi al giorno, mentre nel 2011 pubblicò circa 400 messaggi al mese, per quello che, considerando che il prezzo di un messaggio in Cuba è di un peso convertibile (CUC), rappresenta un totale di 400 CUC mensili in quell’attività.

Sanchez spende in Cuba una somma che corrisponde, se fosse francese, a 25 mila euro mensili in Twitter, cioè 300 mila euro annuali. Da dove procedono le risorse necessarie a queste attività?, discute il giornalista.

Quante persone seguono realmente le attività dell’oppositrice cubana nella rete sociale? Chi finanzia la creazione di account fittizi? Con quale obiettivo? Quali sono gli interessi che si nascondono dietro la figura da Yoani Sanchez?, sono altre dei punti interrogativi che espone Lamrani.

con informazioni di Prensa Latina

traduzione di Ida Garberi

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