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L’Iran qualifica come unilaterali ed ingiuste le sanzioni al petrolio

L’Iran definì oggi unilaterale, ingiusto e condannata al fallimento la decisione dell’Unione Europea (UE) di vietare le sue esportazioni di petrolio, come parte di una politica di subordinazione alle pressioni statunitensi.

Il portavoce del Ministero iraniano degli Affari Esteri, Ramin Mehmanparast, segnalò in una conferenza stampa che il metodo di minacce, pressioni e sanzioni ingiuste contro una nazione che ha una forte ragione per la sua posizione, sono condannate a fallire.

Deplorò le misure, ma assicurò che non impediranno all’Iran di ottenere il suo diritto inalienabile a sviluppare l’energia nucleare con usi pacifici, e segnalò che l’UE adottò la decisione sotto pressioni politiche degli Stati Uniti.

Mehmanparast consigliò al blocco comunitario di considerare i suoi propri interessi invece di chinarsi davanti a Washington.

Vaticinò che questa sanzione petrolifera non potrà mantenersi nella pratica dovuto alla crisi economica dell’UE, ed ha fatto notare che qualunque paese che voglia privarsi per sé stesso delle vaste riserve energetiche dell’Iran sarà immediatamente rimpiazzato da altri.

Da parte sua, il deputato Mohammad Kowsari, vice capo della commissione di sicurezza nazionale e politica estera del Majlis (parlamento persiano), ha messo in allerta che un avventurismo militare statunitense nello Stretto di Ormuz potrà bloccare le esportazioni di crudo iraniano.

“Se c’è un’interruzione nelle vendite, l’Iran risponderà nel più breve tempo possibile renderà il mondo intero insicuro per i nordamericani, e definitivamente chiuderà lo Stretto di Ormuz, ma gli Stati Uniti ed i suoi alleati saranno incapaci di riaprirlo”, ha concluso.

con informazioni di Prensa Latina

traduzione di Ida Garberi

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