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La Palestina è un nuovo membro pieno dell’UNESCO e gli USA scendono al ricatto

L'Unesco

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La XXXVI Delibera Generale dell’UNESCO accettò oggi la Palestina come membro pieno numero 195 di questa entità, in una decisione che è stata ampiamente applaudita dalla maggioranza dei presidenti alla riunione.

Nella sessione di questo lunedì erano presenti 173 membri dell’organizzazione, dei quali 107 votarono a beneficio dell’adesione dello Stato arabo, 52 si astennero e 14 si espressero negativamente.

Nonostante le minacce fatte dalla delegazione nordamericana prima della votazione, l’appoggio è stato maggioritario da parte dei paesi dell’America Latina e dei Caraibi, Africa e la regione araba.

Francia, paese sede dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, votò a beneficio dell’entrata immediata della Palestina.

Il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney, stimò che suppostamente questo passo mette in pericolo gli sforzi internazionali di pace.

La votazione nell’UNESCO per ammettere l’Autorità Nazionale Palestina è prematura ed allontana  la meta condivisa dalla comunità internazionale di una pace inclusiva, giusta e duratura in Medio Oriente, indicò il portavoce.

La portavoce del Dipartimento di Stato, Victoria Nuland, ha detto questo lunedì in una conferenza stampa che l’entrata della Palestina come membro mette in moto restrizioni legislative esistenti che obbligano il suo paese ad astenersi da fare contribuzioni all’organizzazione.

La rappresaglia statunitense suppone smettere di apportare all’organizzazione 60 milioni di dollari che doveva sborsare in novembre, parte del totale di 80 milioni che destina annualmente.

Washington contribuisce col 22%, quasi 80 milioni di dollari, al finanziamento dell’UNESCO.

In questo modo la Palestina si trasforma nel secondo Stato che entra in maniera piena all’istituzione durante la XXXVI Delibera Generale, perché alcuni giorni si è dato il benvenuto al Sudan del Sud.

con informazioni di Prensa Latina

traduzione di Ida Garberi

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