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Foto e Video di Renè Gonzalez, l’antiterrorista cubano liberato venerdì scorso

Renè-Gonzalez-libero

Cubadebate.cu offre il video dove appare Renè Gonzalez, il primo dei Cinque liberato negli Stati Uniti, all’uscita della prigione di Marianna, nella Florida, il venerdì 7 ottobre 2011, alle 4:30 dell’alba, ed in un emotivo incontro con le sue figlie, suo papà Candido e suo fratello Roberto.
“Sono pronto per continuare a lottare fino alla mia morte”, sono state le sue prime parole dopo avere abbracciato e baciato le sue figlie, Ivette ed Irma, chi filmarono il momento in cui si trovano con lui all’uscita di prigione.

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Eduardo Galeano: “Il 15-m è una pura vitamina di speranza”

Eduardo Galeano

Lo scrittore uruguaiano Eduardo Galeano ha affermato oggi che il movimento 15-m è una “pura vitamina di speranza” perché è una prova che “tutto può cambiare”, che “non siamo condannati a vivere nella dittatura universale più pericolosa, quella dei padroni delle finanze.”
Galeano (Montevideo-1940) ha fatto questa notte queste riflessioni nel Museo di Cadice in “I cenacoli della Pepa”, un ciclo organizzato dal Consorzio per la Commemorazione del Bicentenario della Costituzione del 1812, la prima costituzione democratica spagnola.

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Libia in immagini: “Sopravvivrò ai miei boia”

Libia, esisto (Sirte, agosto 2011)

L’Unione dei Giornalisti di Cuba (UPEC) inaugurò questo venerdì l’esposizione “Sopravvivrò ai miei boia”, trenta foto captate dal giornalista cubano Rolando Segura durante la sua missione come corrispondente di TeleSur in Libia, una testimonianza straziante delle vittime della guerra della NATO in questo paese, ed anche, della speranza che spuntava tra le rovine delle case, gli ospedali e le scuole bombardate.
Segua ha raccontato che le immagini si dovevano ai suoi lettori nel suo blog e nelle reti sociali, che le richiedevano continuamente, in questi spazi a volte più immediati della trasmissione televisiva. “L’idea mi entusiasmò ed uscii sempre sulla strada accompagnato da una macchina fotografica”, ha affermato.

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Delegazione dei paesi dell’ALBA dimostra la sua solidarietà con Siria

Bandiere dei paesi dell'ALBA

La visita di una delegazione di dieci membri del Venezuela, Cuba, Ecuador, Nicaragua e Bolivia a Siria “in questo momento particolare riflette la portata della sua solidarietà” col paese, segnalò oggi il ministro degli Esteri siriano, Walid al Moallem, in una conferenza stampa a Damasco.
La delegazione dell’Alleanza Bolivariana per i Popoli della Nostra America (ALBA), nella quale si trovano i cancellieri venezuelano, Nicolas Maduro, e cubano, Bruno Rodriguez, si era riunito prima col presidente siriano, Bashar al Assad che “gli ha esposto i dettagli sulla situazione reale nel paese”, secondo Al Moallem.

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Chavez viaggerà a Cuba per confermare l’evoluzione della sua salute

Chavez in Venezolana de Television

Il Presidente venezuelano Hugo Chavez annunciò oggi che tra qualche settimana viaggerà a Cuba per praticarsi nuovi esami medici e “confermare” che non ha oramai cellule cancerose nel suo organismo.
“Tra qualche settimana devo andare un’altra volta a Cuba, per fare un’altra volta gli esami completi, e ne sono sicuro, per confermare quello che crediamo e quello che c’è fino ad ora, perché ciò che è successo è che in tutti gli esami che mi hanno fatto non ci sono cellule maligne nel mio organismo”, ha detto Chavez.

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…..E la notte più lunga terminò con l’alba più emotiva nella vita di Olga Salanueva

Olga Salanueva

La donna che aspettò che la giustizia restituisse il suo uomo a casa dopo 13 lunghi anni, sa che questo già non è possibile.
Non si è potuta fare giustizia, né suo marito potrà ritornare immediatamente a casa che sua moglie e le sue figlie hanno preparato per lui.
Per questo motivo lei non ha chiuso un occhio nella lunga notte dal 6 al 7 ottobre 2011. Sapeva che a qualunque ora avrebbe suonato il telefono, la voce che avrebbe ascoltato era quella che la scuote da qualunque distanza.
Finalmente, un poco dopo le 5 e 30 dell’alba, ora di Cuba, arrivò la chiamata più attesa della sua vita.

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Alle 4:30 AM del 7 ottobre è stato liberato Renè Gonzalez

Rene e le sue due figlie

Alla 4:30 dell’alba di oggi è stato liberato Renè Gonzalez del carcere di Marianna, in Florida, benché dovrà rimanere negli Stati Uniti sotto il regime di libertà vigilata per tre anni.
All’uscita della prigione l’aspettavano le sue due figlie, Irma ed Ivette, suo fratello, Roberto, ed il padre, Candido, oltre al suo avvocato, Philip Horowitz, informò l’inviata speciale di TeleSUR, Aissa Garcia.

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Azioni in Cuba per il Giorno delle Vittime del Terrorismo di Stato (USA contro Cuba)

Cuba

Cuba realizzerà oggi diverse azioni per il Giorno delle Vittime del Terrorismo di Stato che includerà un atto patriottico culturale in un teatro della capitale e concentrazioni in centri educativi e di lavoro. D’accordo con gli organizzatori, le attività centrali si realizzeranno alla 16:00 ora locale (20:00 GMT) nella Sala Universale delle Forze Armate Rivoluzionarie, con trasmissione dal vivo di Radio Rebelde e trasmessa dalla televisione. La commemorazione di questa ricorrenza, stabilita l’anno scorso per disposizione governativa, coincide con l’esplosione in plenum volo di un aeroplano di Cubana di Aviazione che causò la morte dei suoi 73 occupanti sulle coste delle Barbados, il 6 ottobre 1976.

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Madre di antiterrorista cubano sogna il momento della liberazione

Irma Sehwerert, mamma di Rene

“Da lontano, sogno il momento in cui Renè esca, perché non ho il visto per potere stare negli Stati Uniti”, ha affermato Irma Sehwerert, madre di Renè Gonzalez, uno dei Cinque antiterroristi cubani incarcerati negli Stati Uniti. In un incontro in memoria delle vittime del terrorismo e per la liberazione dei Cinque, Sehwerert riferì che la cosa più importante è che tutto vada bene e che staranno lì le sue figlie Ivette ed Irma, suo padre Candido, suo fratello Roberto ed il suo avvocato.

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I dieci miti che hanno più inciso sulla guerra contro la Libia

Libia

Una vittoria per il popolo libico? Dal momento che il colonnello Gheddafi ha perso il suo potere militare nella guerra contro la NATO e contro gli insorti / ribelli / nuovo regime, numerosi mezzobusti televisivi hanno preso a celebrare questa guerra come un “successo”. Costoro ritengono che questa sia una “vittoria del popolo libico” e che tutti dovremmo festeggiare. Altri si gloriano della vittoria esaltando la “responsabilità di proteggere”, “l’interventismo umanitario”, e condannano la “sinistra antimperialista”.