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L’ULTIMO INCONTRO CON LULA
L’ho conosciuto a Managua nel luglio del 1980, 30 anni fa, durante la commemorazione del primo anniversario della Rivoluzione Sandinista, grazie ai miei contatti con i sostenitori della Teologia della Liberazione, iniziati nel 1971 quando visitai in Cile il presidente Allende.
Frei Betto mi aveva spiegato chi era Lula, un leader operaio in cui i cristiani di sinistra avevano depositato da tempo le loro speranze.
LA RIVOLUZIONE BOLIVARIANA E LE ANTILLE
L’essere umano si è fornito di armi nucleari di un’inconcepibile precisione e di una potenza distruttiva, mentre dal punto di vista morale e politico è vergognosamente retrocesso. Politicamente e socialmente, siamo più sottosviluppati che mai. Degli automi stanno sostituendo i soldati, i mass media gli educatori ed i governi incominciano ad essere sorpassati dagli avvenimenti senza sapere che cosa fare.
Inviamo medici e non soldati
In mezzo alla tragedia haitiana e senza che nessuno sappia come e perché, migliaia di soldati delle unità di fanteria di marina degli Stati Uniti, truppe aerotrasportate della 82 Divisione ed altre forze militari hanno occupato il territorio di Haiti. Peggio ancora, né l’Organizzazione delle Nazioni Unite, né il Governo degli Stati Uniti hanno offerto una spiegazione all’opinione pubblica mondiale di questi movimenti di forze.
Il nostro paese compie un compito strettamente umanitario. Nella misura delle sue possibilità contribuirà con le risorse umane e materiali che saranno alla sua portata. La volontà del nostro popolo, fiero dei suoi medici e cooperanti in attività vitali, è grande e sarà all’altezza delle circostanze.
Haiti mette alla prova lo spirito di cooperazione
Il nostro personale è disposto a cooperare e ad unire le sue forze con tutti gli specialisti della salute che sono stati inviati in quel fraterno paese per salvare delle vite. Haiti si potrebbe trasformare in un esempio di ciò che l’umanità può fare per sé stessa. La possibilità ed i mezzi esistono, però manca la volontà.
Più tempo s’aspetta a seppellire o cremare i deceduti, a distribuire i generi alimentari e gli altri prodotti di vitale importanza, e più aumentano i rischi delle epidemie e della violenza sociale.
Ad Haiti si metterà alla prova quanto può durare lo spirito di cooperazione, prima che prevalgano l’egoismo, lo sciovinismo, i meschini interessi ed il disprezzo per le altre nazioni.
LA LEZIONE DI HAITI
Una tragedia commuove in buona fede un grande numero di persone, soprattutto quelle di carattere naturale. Forse pochi però si fermano a pensare perché Haiti è un paese così povero. Perché quasi il 50% della sua popolazione dipende dalle rimesse familiari che riceve dall’estero? Perché non analizzare anche le realtà che portano all’attuale situazione di Haiti ed alle sue enormi sofferenze?
IL MONDO MEZZO SECOLO PIU TARDI
Due giorni fa, in occasione del 51º anniversario del trionfo della Rivoluzione, mi sono saltati in mente i ricordi di quel 1º gennaio 1959. Nessuno di noi ha mai immaginato la pellegrina idea che mezzo secolo più tardi, che è trascorso volando, gli andremo a ricordargli come se fosse ieri.
Il diritto dell’umanità ad esistere
A Copenaghen è regnato un vero caos e sono accadute cose incredibili. Ai movimenti sociali ed alle istituzioni scientifiche non è stato possibile assistere ai dibattiti. Ci sono stati Capi di Stato e di Governo che non hanno potuto nemmeno esprimere le loro opinioni su dei problemi vitali. Obama ed i leader dei paesi più ricchi si sono impadroniti della conferenza con la complicità del governo danese. Gli organismi delle Nazioni Unite sono stati messi in disparte.
La verità su quanto accaduto al Vertice
Fino a poco tempo fa si discuteva sul tipo di società in cui vivremmo. Oggi si discute se la società umana sopravvivrà.
Non si tratta di frasi drammatiche. Bisogna abituarsi ai fatti reali. L’ultimo che possono perdere gli esseri umani è la speranza. Con la verità nella mano, uomini e donne di tutte le età, specialmente i giovani, hanno sostenuto un’esemplare battaglia durante il Vertice, dando al mondo una gran lezione.
L’ora della verità
Per i capi dell’impero, nonostante le loro manovre e le loro ciniche bugie, sta arrivando l’ora della verità. I loro alleati credono sempre meno in essi. In Messico, così come a Copenhagen ed in qualunque altro Paese del mondo, troveranno la resistenza crescente dei Paesi che non hanno perso la speranza di sopravvivere.
Obama non era obbligato ad un atto cinico
Perché Obama ha accettato il Premio Nobel per la Pace se aveva già deciso di scatenare la guerra nell’Afghanistan senza pensare alle conseguenze più disastrose? Non era obbligato ad un atto cinico.