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PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, LO FACCIA!
Usted debe saber que en sus manos está ofrecer a la humanidad la única posibilidad real de paz. Sólo en una ocasión podrá usted hacer uso de sus prerrogativas al dar la orden de disparar. Es posible que después, a partir de esta traumática experiencia, se encuentren soluciones que no nos conduzcan otra vez a esta apocalíptica situación. Todos en su país, incluso sus peores adversarios de izquierda o de derecha, con seguridad se lo agradecerán, y también el pueblo de Estados Unidos, que no es en absoluto culpable de la situación creada.
La vittoria strategica
Tra pochi giorni sarà pubblicato il libro intitolato “La vittoria strategica”, in cui narro la battaglia che liberò dallo sterminio il piccolo Esercito Ribelle. Lo inizio con un’introduzione in cui spiego i miei dubbi sul titolo che avrei posto: “… non sapevo se chiamarlo ‘L’ultima offensiva di Batista’ o ‘Come 300 sconfissero 10.000?”, che sembrerebbe un racconto di fantascienza.
L’ALTRA TRAGEDIA
Durante la mia riunione con gli economisti del CIEM, ho parlato con loro dell’eccellente documentario del regista francese Yann Arthus-Bertrand, a cui hanno partecipato le più illustri ed informate personalità internazionali. Tratta dell’altro terribile pericolo per la specie umana che sta accadendo davanti ai nostri occhi: la distruzione dell’ecosistema.
L’origine delle guerre
In sostanza, Obama pretende ingannare il mondo parlando di un’umanità affrancata dalle armi nucleari che sarebbero sostituite da altre assai distruttive, più idonee per terrorizzare a coloro che dirigono gli Stati e riuscire la nuova strategia d’impunità totale. I yankee credono che la resa dell’Iran sia già prossima.
LA FELICITÀ IMPOSSIBILE
A noi popoli poveri del mondo, che non abbiamo la benché minima colpa del colossale pasticcio creato dall’imperialismo, noi che ci troviamo in questo emisfero al Sud degli Stati Uniti, agli altri che vivono ad Ovest, nel Centro e nel Sud dell’Africa, ed a coloro che potranno rimanere indenni dalla guerra nucleare nel resto del pianeta, non ci rimane altra alternativa che affrontare le conseguenze della catastrofica guerra nucleare che si scatenerà in brevissimo tempo.
CONOSCERE LA VERITÀ IN TEMPO
La società nordamericana è la meno preparata per sopportare una catastrofe come quella che l’impero ha creato nel proprio territorio da dove è partita.
Ignoriamo quali saranno gli effetti ambientali delle armi nucleari che inevitabilmente esploderanno in varie parti del nostro pianeta, e che nella variante meno grave, si produrranno in abbondanza.Emettere un’ipotesi sarebbe pura fantascienza dalla mia parte.
COME VORREI SBAGLIARMI
Il fanatismo sportivo cresce incessantemente, attirando centinaia e forse migliaia di milioni di persone in tutto il pianeta.
Bisognerebbe domandarsi quanti, viceversa, hanno saputo che dal 20 giugno imbarcazioni militari nordamericane, inclusa la portaerei Harry S. Truman, scortata da uno o più sottomarini nucleari e da altre navi da guerra con missili e cannoni più potenti di quelli delle vecchie corazzate utilizzate nell’ultima guerra mondiale tra 1939 e 1945, navigavano verso le coste iraniane attraverso il canale di Suez.
L’inevitabile contesa
Chi si lamenta sempre di più, se non i lavoratori, i professionisti, coloro che prestano i servizi alla popolazione, i pensionati, i disoccupati, i bambini di strada, le persone prive delle conoscenze elementari, che costituiscono l’immensa maggioranza dei quasi sette miliardi d’abitanti del pianeta, le cui risorse vitali si stanno visibilmente riducendo?
LA ZAMPATA IN AGGUATO
Non risulterebbe per nulla strano che Israele e gli Stati Uniti, insieme
ai loro stretti alleati con diritti di veto nel Consiglio di Sicurezza,
Francia e Gran Bretagna, vogliano approfittare dell’enorme interesse
suscitato dal Mondiale di Calcio per tranquillizzare l’opinione pubblica
internazionale, indignata dalla condotta criminale delle truppe d’elite
di fronte alla Striscia di Gaza.
Sulle soglie della tragedia
Le conseguenze dei grovigli imperiali degli Stati Uniti potrebbero essere catastrofiche e colpirebbero tutti gli abitanti del pianeta, molto di più di tutte le crisi economiche messe insieme.