Notizie »

Festa della liberazione italiana contro il fascismo: 76 anni di una vittoria

Stefania Bonaldi

Stefania Bonaldi

L’Italia ha commemorato questo 25 aprile il 76° anniversario della liberazione dal nazifascismo, avvenuta nel 1945. Come nel 2020, la pandemia ha impedito la celebrazione di questa emblematica festa nazionale come molti avrebbero voluto. Perché non è una festa qualsiasi: è il Giorno della Liberazione.

E in difesa di quella libertà, molte famiglie hanno perso la vita, a un prezzo altissimo. La vittoria di 76 anni fa è una pagina orgogliosa della storia d’Italia, così come lo è oggi nei paesi che hanno dovuto subire le atrocità fasciste.

Stefania Bonaldi, sindaca di Crema – in Lombardia – ha condiviso sul suo account Facebook il suo discorso per la festa nazionale: “Capire lo spirito del 25 aprile diventa sempre più complicato, più ci si allontana dal giorno nel quale è scaturito”.
“Questo è il secondo 25 aprile di pandemia, il secondo anno in cui cerchiamo la liberazione dalla COVID-19, durante il quale abbiamo sperimentato una forma di oppressione sconosciuta e minacciosa ma nello stesso tempo, un pò come i resistenti di allora, abbiamo esercitato il coraggio e il diritto di opporci, giungendo quasi alla meta”. E ha aggiunto: “Manca un piccolo pezzo di strada, lo percorriamo spronati anche dagli esempi dei resistenti di allora”.

Al fattore sociale che impone necessariamente questa data per scoprire le sfide attuali, Bonaldi ha portato nel dibattito i temi chiave: “Ogni tre giorni viene uccisa una donna, vittima di una cultura non ancora raggiunta dai valori della Liberazione, una cultura violenta e misogina, alimentata da megafoni insospettabili, compreso il garante di un movimento politico nazionale che minimizza le gesta di un piccolo branco, lasciando filtrare ignobili allusioni sulla vittima dello stesso”. Di seguito ha avvertito: “la politica troppo spesso diventa veicolo di violenza culturale, dalla quale scaturisce quella che viola i diritti dei più esposti”. “Cos’è, se non violenza, l’intollerabile balletto di distinguo intorno al disegno di legge Zan, sulla tutela dei diritti, primo tra tutti quello all’incolumità, delle persone omosessuali. Che possono unirsi civilmente, ma ancora devono mendicare il proprio diritto alla genitorialità e quello dei loro figli a vedere riconosciuti dalle Istituzioni i propri legami affettivi. Un tradimento dello spirito e della lettera della Costituzione”.

L’alta funzionaria di Crema – proprio dove i medici cubani hanno combattuto in zona rossa contro la COVID-19, insieme a medici e tecnici italiani – ha anche esortato: “Il 25 aprile, apra la sua tutela anche sulla vita di tutte le creature del Pianeta, piccole e grandi, nella consapevolezza che i diritti di una specie non interferiscono con quelli di un’altra”.

Secondo Bonaldi, siamo ancora in trincea nel 2021, anche quando la guerra sta volgendo al termine: “la vera vittoria però sarebbe un cambiamento del cuore e della cultura, un cambiamento capace di aprire i nostri occhi sulla vita degli altri e di renderla immagine preziosa quanto la nostra, assetata di rispetto e di diritti quanto lo siamo noi. Proviamoci.
E sia buona Liberazione a tutte e tutti!”.

di Sheyla Delgado Guerra di Silvestrelli

da Cubadebate

traduzione di Ida Garberi

178705521_3753961721396635_2757858885991394756_n

Lascia un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati. *

*