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Autorità offrono informazioni ufficiali sull’incidente nel Malecon de L’Avana

accidente01-e1558467482301-580x307Autorità della Commissione Nazionale di Transito hanno offerto i risultati preliminari dell’investigazione sull’incidente accaduto nell’intersezione di 23 e Malecon a L’Avana, nella notte tra sabato 18 maggio e domenica 19 maggio 2019.  

Come ha informato il tenente colonnello Jesus Aguilar Hernandez, capo della sezione di transito della Divisione di Investigazione Criminale di Operazioni, l’incidente è accaduto alle 12:29 am ed ha provocato fino al momento cinque morti e 18 feriti.

“Il fatto si produce quando un veicolo privato marca Mercury dell’anno 1952 che transitava nella carreggiata del centro del Malecon, proveniente dalla calle Galiano, con destinazione la calle Paseo e condotto da un giovane di 33 anni, è salito sul marciapiede ed ha colpito le persone che si trovavano lì. Posteriormente, il veicolo si è fermato sbattendo contro il muro del Malecon”, ha dettagliato.

L’indagine della polizia ha rivelato che la pavimentazione della carreggiata dove passava il veicolo era secca ed in buono stato di conservazione. Inoltre, esisteva una buona illuminazione e visibilità. La revisione tecnica criminalistica ha scoperto che il funzionamento del sistema dei freni nelle ruote anteriori era deficiente. Come dettaglia la relazione della polizia, si apprezzano “grasso secco sulle fasce e segni di frenata non uniformi sui tamburi .”

In questo senso, Aguilar Hernandez ha detto che si continua l’ispezione dettagliata del resto dell’auto, soprattutto nella base inferiore della griglia destra corrispondente al sistema di sospensione, perché è completamente distrutta.

Inoltre, le analisi dell’alito, urina e sangue, hanno dimostrato che l’autista del veicolo aveva una concentrazione 81 milligrammi percentuali di alcool etilico nel sangue, al momento dell’accaduto.

“Questo indica che aveva consumato bevande alcoliche e benché non si trovasse in stato di ubriachezza, sì aveva meno capacità per condurre il veicolo. Nel campione di urina c’erano tracce di mentolo, caffeina, nicotina ed ibuprofene, e non c’era presenza di droghe né abuso di sostanze con effetti simili”, ha affermato l’ufficiale.

Le cinque persone che erano passeggeri nell’auto hanno confermato che quel giorno hanno condiviso e consumato da due a tre bottiglie di rum, oltre a birre nella spiaggia di Guanabo e che nel momento dell’incidente il veicolo transitava a gran velocità e con la musica alta.

“Quattro di loro assicurano di avere visto un pedone che è sceso dal marciapiede, a partire dal quale si è prodotta la manovra violenta del veicolo, seguito dall’impatto alle persone che erano nel Malecon”, ha aggiunto il capo della sezione di transito della Divisione di Investigazione Criminale di Operazioni.

I passeggeri hanno assicurato inoltre che in varie occasioni hanno chiesto all’autista che diminuisse la velocità e che stesse attento alla conduzione perché conversava con le persone.

Le autorità spiegano che continua l’investigazione e l’istruzione penale con l’obiettivo di ottenere altri elementi in quanto alla dinamica ed alle circostanze in cui è accaduto il fatto e le sue cause.

Da parte sua, il segretario della Commissione Nazionale di Sicurezza Stradale, Reynaldo Becerra, ha detto alla stampa che fino al 2014 l’autista ha avuto cinque sanzioni amministrative di sospensione della patente.

“Una di queste è stata una multa per pagare al di fuori dei termini stabiliti e le altre quattro per pericolosità. Inoltre consta nel file dell’autista che è stato multato in quaranta occasioni tra il 2011 ed il 2019, di queste 5 per pericolosità”, ha aggiunto Becerra.

Un altro degli elementi più vistosi che risalta nell’indagine, è che dal 2007 il veicolo non è stato ispezionato dall’impianto di revisione tecnica. Inoltre, il mezzo di trasporto apparteneva al padre dell’accusato.

Come hanno spiegato i funzionari, l’autista potrebbe affrontare sanzioni di privazione di libertà da uno a dieci anni per essere un delitto per imprudenza. “Il codice che sanziona, quando c’è un morto, stabilisce questa condanna”, ha affermato il tenente colonnello Jesus Aguilar Hernandez, capo dei servizi di transito della Divisione di Investigazione Criminale di Operazioni.

di Oscar Figueredo Reinaldo/Cubadebate

foto: Ismael Francisco/Cubadebate

traduzione di Ida Garberi

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