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Un germoglio promettente cresce dal gemellaggio Lombardia-Las Tunas

1Nelle giornate di scambio che si sono svolte durante tre anni consecutivi tra studenti e professori della città di Lecco ed i suoi colleghi di questa provincia dell’oriente cubano ci potrebbe essere la staffetta generazionale del gemellaggio tra la regione italiana della Lombardia e Las Tunas.

Da 1997, il Coordinamento in Lombardia dell’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba (Anaic) e la delegazione nella provincia orientale dell’Istituto Cubano di Amicizia coi Popoli (ICAP) hanno costituito un gemellaggio, che si è tradotto nel soggiorno di attivisti della nazione europea, che non solo hanno apportato aiuti materiali per calmare gli effetti del bloqueo statunitense in più di un centinaio di istituzioni di Las Tunas, ma, il fatto più importante, hanno condiviso l’impegno di costruire un mondo molto più giusto.

Nel 2017, abitanti di Las Tunas e lombardi hanno deciso di esplorare altre ariste negli stretti lacci coltivati, mettendosi a fuoco, soprattutto, nelle nuove generazioni dei due partner del gemellaggio. Sono così cominciati ad arrivare, ogni mese di aprile, gruppi successivi di giovani dell’Istituto Bertacchi e del Liceo Manzoni per avvicinarsi con totale libertà alla vita quotidiana nella scuola professionale d’arte (EPA) El Cucalambé, e dell’istituto superiore vocazionale delle Scienze Esatte (Ipvce), Luis Urquiza Jorge.

In questo 2019, il soggiorno del gruppo di studenti di Lecco è stato appena di quattro giorni e con gli spazi riservati per conoscere gli stili di vita, i simboli nazionali e le caratteristiche di entrambi i paesi, si è svolto anche un percorso in luoghi di rilevanza economica e sociale di questo territorio. Hanno visitato, tra gli altri, l’asilo infantile “Constructores del 2000” e lo zuccherificio “Majibacoa”. Come è già accaduto in occasioni anteriori, i visitatori si sono dimostrati soddisfatti per sentirsi costruttori di nuovi ponti di fraternità.

“È qualcosa di molto particolare, molto intenso che mi ha fatto crescere”, ha detto Caterina Saglio di 18 anni, che terminerà i suoi studi nel Liceo Manzoni tra poco, per iscriversi all’università nel corso di ingegnere aerospaziale. “Nonostante viviamo in un paese completamente differente abbiamo imparato tutti: balli tradizionali. Inoltre, formiamo nuove amicizie che rimarranno vive per sempre”, ha commentato Belkis Fajardo Prado, una ragazza della sua stessa età, ma che studia nell’Ipvce della capitale cubana delle sculture.

L’esperienza non è solo un arricchimento per i più giovani, ma anche i loro professori sentono che qualcosa è cambiato nelle loro vite ed in bene. Così lo crede la professoressa Giovanna Gentile, insegnante del Liceo Manzoni, che nel suo secondo viaggio a Las Tunas, si è molto emozionata ascoltando un giovane della provincia orientale cubana intonare una canzone nel suo dialetto napoletano natale, mentre visitava il campus Pepito Tey dell’Università locale.

Gentile ha detto di essere speranzosa che i suoi alunni possano imparare molto di come gli studenti cubani collaborano per risolvere i problemi delle loro scuole e di come partecipano a molte attività, oltre al tempo docente. Da parte sua, Alan Scopel, che era il rappresentante ufficiale del gruppo del Liceo Bertacchi, è stato soddisfatto nelle sue aspettative, che includevano non solo accompagnare i suoi alunni, ma anche esplorare opzioni di scambio accademico coi centri educativi di questa parte del paese.

Per i colleghi cubani le impressioni sono simili: “Ogni goccia di solidarietà è per noi importante e ringraziamo enormemente per tutto quello che hanno fatto. Questa è una delle idee più belle che ha organizzato il gemellaggio tra Lombardia e Las Tunas”, ha detto Amauri del Rio, professore dell’Ipvce.

“L’incontro è accaduto per la terza volta, ma ogni anno, tutti i giovani, che sono venuti hanno trasmesso le loro esperienze, il loro mondo interno, non solo la loro cultura. Diceva Josè Martì che Patria è umanità e che bello vedere che l’amore ci unisce, perché la Rivoluzione Cubana è amore!” ha detto, Nuris Cantallops, direttrice dell’EPA El Cucalambé.

“Ognuno di questi ragazzi di Lecco ritorna raccontando tutto quello che ha visto e per questo motivo vogliamo continuare con questi scambi. Las Tunas se lo merita”, ha affermato Ermenegildo Caimi, segretario del Coordinamento in Lombardia dell’Anaic.

Certamente, la globalizzazione diminuisce le distanze culturali, e, mentre si conoscevano, questi adolescenti italiani e quelli di Las Tunas hanno scoperto che ascoltano ritmi commerciali identici. Tuttavia, in seguito cominciano ad esplorare le loro proprie idiosincrasie, trovando un senso nuovo ad azioni che in altri contesti sarebbero meno rilevanti, come cantare il loro proprio Inno Nazionale o voler spiegare aspetti delle loro vite che consideravano irrilevanti. E proprio in questo, può darsi che si stia piantando il seme da cui in seguito possano germogliare nuovi entusiasmi per portare il gemellaggio tra Lombardia e Las Tunas fino ai confini del XXI secolo.

da Periodico 26

testo e foto di Istvan Ojeda Bello

traduzione di Ida Garberi

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