Notizie »

Polemica sul voto nullo in Ecuador. Di cosa si tratta?

CNE-EcuadorLa Costituzione in vigore dal 2008, all’articolo 117, dice che “è vietato realizzare riforme legali in materia elettorale nell’anno precedente allo svolgimento delle elezioni”.

A due giorni dalla data prevista per le elezioni amministrative e locali in Ecuador, il Consiglio Nazionale Elettorale (CNE) ha esaminato un progetto di riforma del processo di conteggio dei voti nulli nell’elezione delle componenti e dei componenti del Consiglio di Partecipazione Cittadina e Controllo Sociale (Cpccs). Questo mercoledì i membri del CNE non hanno approvato il cambiamento, però sì una mozione affinché questo venga esaminato dall’istanza superiore, nel Tribunale del Contenzioso Elettorale.

Durante la sessione sono stati ascoltati gli argomenti dei consiglieri ed è stato messo in votazione il progetto di cambiamento, che non è stato approvato per due voti contrari, un’astensione e due voti favorevoli. Verdesoto ha proposto la mozione per l’invio della proposta al Tribunale del Contenzioso Elettorale, che potrebbe ribaltare la decisione entro il 24 marzo.

“Nel frattempo le regole del gioco continuano ad essere le stesse per le elezioni di questa domenica” ha sostenuto Dioana Atamaint, Presidente del CNE.

Questa sessione è stata necessaria dopo che un mezzo d’informazione locale ha riportato martedì che l’organo statale aveva già definito che ogni scheda annullata avrebbe avuto il valore di tre voti nulli anziché uno, proposta presentata dal Consigliere Luis Verdesoto. In caso di vittoria dei voti nulli la normativa comporta una nuova elezione e i candidati non potranno ripresentarsi.

Senza dubbio e indipendentemente dalla data di approvazione, questo cambiamento comporterebbe un atto incostituzionale da parte del CNE. La Costituzione ecuadoriana vigente dal 2008 prevede all’articolo 117 che  è vietato realizzare riforme legali in materia elettorale durante l’anno precedente lo svolgimento delle elezioni, qualunque sia la natura della riforma.

Per questa ragione, l’annuncio ha provocato le critiche di molti legislatori, degli utenti delle reti sociali e anche dell’ex presidente Rafael Correa, con l’hashtag #CNEesFraude, che è diventato la seconda tendenza di Twitter, subito dopo a #PorelNulo, promosso da vari settori politici dell’Ecuador.

Questo attacco si è rafforzato negli ultimi giorni, con l’obiettivo di porre in dubbio la legittimità dell’organismo e di conseguenza fare pressione per ottenere una consultazione popolare che riformi o cancelli l’istituzione. Una proposta che le fazioni della destra ecuadoriana desiderano realizzare e alla quale ha dato il suo appoggio l’attuale presidente del Cpccs-Provvisorio, Julio Cesar Trujillo.

Il Cpccs-provvisorio è stato approvato nella consultazione popolare del 4 febbraio 2018, ed è stata l’Assemblea Nazionale dell’Ecuador (Parlamento) che ha designato i sette membri principali, la cui azione durante quest’anno è stata quella di destituire tutti i funzionari pubblici considerati sostenitori dell’ex presidente Correa.

“Si sono fatti le regole e adesso, siccome non sono di loro convenienza, le cambiano. Questo è un comportamento farsesco. E’ ancora peggio, perché  a considerare ogni voto nullo come tre si creano elettori di prima categoria e di seconda categoria, calpestando i diritti cittadini, perché chi voterà nullo conterà per tre”. Così ha commentato Kinnto Lucas, ex vice ministro degli esteri ecuadoriano ed analista politico.

Il capo della missione degli osservatori dell’Organizzazione degli Stati Americani (OSA), Kevin Casas, ha chiesto mercoledì 20 che si decida il più in fretta possibile come conteggiare i voti nulli per l’elezione dei componenti del Consiglio di Partecipazione.

testo e foto TeleSur

traduzione di Marco Bertorello

Lascia un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati. *

*