Un provocatore mi interpellò su che cosa sarà ora Cuba senza Fidel.
“Domanda sbagliata”, gli dissi, “che ha la sua origine nell’illusione imperiale di liquidare la Rivoluzione.”
Non ci sarà mai Cuba senza Fidel, come neanche Cuba senza Martì, e nessuna nazione senza i suoi padri fondatori. Fidel è presente nella nostra esistenza e negli insegnamenti e nell’esempio che ci trasmise. Per questo motivo, milioni di cubani gridano convinti: “Io sono Fidel”.
E non solo Cuba lo ama: la sua missione solidale lo trasformò in un leader idolatrato a livello mondiale. Più di cento paesi hanno inviato le loro condoglianze, e molti mandatari di diverse ideologie lo proclamano il più importante politico del XX secolo.
Io solleciterò in questi giorni all’Unione degli Scrittori e degli Artisti di Cuba, la mia organizzazione professionale, di proporre all’Unesco designarlo Patrimonio dell’Umanità.
di Daniel Chavarria
traduzione di Ida Gaberi