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Preparativi di un intervento militare contro Venezuela

nicolas-maduroIl copione dell’intervento militare degli Stati Uniti in Venezuela è stato scritto nel Comando Meridionale (CS) dalle sue forze armate e si applica al dettaglio per i suoi alleati della Mensa dell’Unità Democratica (MUD). Sigla che copre la controrivoluzione, cioè, lo strumento imperiale per stimolare la mancanza di prodotti creata dalle grandi aziende, e le azioni sulla strada e la violenza armata che favoriscano le condizioni idonee per giustificare l’intervento militare diretto nel paese con le maggiori riserve di petrolio nel mondo. Lo dice tutto l’affermazione dell’ammiraglio Kurt W. Tidd, capo del CS: “il nostro intervento opportuno ha permesso di delineare un cammino per un’uscita rapida dal regime.”  

Qualche amico ha consegnato a Caracas i 12 punti della fase 2 del piano del CS. Il documento condanna “la sconfitta nelle elezioni e la decomposizione interna del regime populista ed antinordamericano, raccoglie l’impatto di successo delle nostre politiche spinte con forze alleate nella regione nella fase 1 di questa operazione.”

Tra i suoi successi, il CS sottolinea: a) mettere in evidenza il carattere autoritario e violentatore dei diritti umani del governo di Maduro (senti chi parla!); b) sottolinea il “meccanismo dell’Ordine Esecutivo”(di Tidd) per giustificare lo sviluppo de “la nostra politica” che ha “una giustificazione legale nella Costituzione e nelle leggi degli Stati Uniti d’America”; c) presume un “isolamento internazionale” del Venezuela; d) “Generazione di un clima propizio per l’applicazione della Carta Democratica dell’OSA” (più avanti il documento menziona “tale e come l’abbiamo convenuto con Luis Almagro Lemes”-lo stesso segretario generale dell’OSA), traditore, a chi l’ex presidente Pepe Mujica, comprovando la pugnalata alla schiena che preparava contro Caracas il suo ex cancelliere, ha detto: “Mi dispiaccio del cammino in cui ti sei infilato e so che è irreversibile, e per questo motivo ora formalmente ti dico addio e ti saluto”; e) “Collocare nell’agenda la premessa della crisi umanitaria che permetta un intervento con appoggio di organismi multilaterali, includendo l’ONU”.

Quando uno legge il documento, conferma che tutto quello che dice si sta realizzando alla lettera e, contemporaneamente, non può se non ricordare interventi come quello della CIA che ha abbattuto il presidente Arbenz in Guatemala (1954), o quella dei marines e la 82° Divisione Aerotrasportata che ostacolò il ritorno del presidente Juan Bosch alla Repubblica Dominicana (1965), previamente abbattuto da un golpe di Stato teleguidato da Washington -entrambe difesi dall’OSA -, o il falso argomento delle armi di distruzione di massa per invadere Irak (2003), per solo menzionare tre casi. Washington ha sviluppato una panoplia di strumenti di controllo delle coscienze e riproposto il concetto stesso di guerra, appoggiandosi sulle investigazioni degli accademici al suo servizio e nelle nuove tecnologie, ma ci sono contenuti fondamentali del libretto destabilizzante ed interventista che risalgono al XIX secolo, come la campagna mediatica sfrenata.

Da febbraio del 2014 l’opposizione -nonostante le sue divisioni interne – viene compiendo questo piano che include le “guarimbas” e l’utilizzo di paramilitari colombiani in tutto il territorio venezuelano, che si sono impadroniti del comando delle reti criminali ed esercitano la violenza con propositi che servono al piano del CS.

C’è anche il versante delle proteste di strada coniugate con violenza. Questa settimana, la seconda di due marce al centro di Caracas organizzate dall’opposizione, secondo loro per fare pressioni sulla convocazione del referendum revocatorio, finì con studenti e poliziotti bolivariani feriti ed atti vandalici. Come spiega il piano del CS, il referendum è solo un pretesto e lo conferma che la MUD non ha compiuto i requisiti per convocarlo. Come per ricordare chi comanda, il CS ha fatto penetrare due volte un aeroplano militare in Venezuela nei giorni scorsi.

Venezuela si avvicina come mai prima ad un punto di definizione, dopo il golpe in Brasile. Il presidente Maduro ha prorogato lo stato di emergenza economica e firmati decreti che conferiscono facoltà eccezionali ai comuni, al Consiglio di Produzione e Distribuzione ed alla Forza Armata Nazionale Bolivariana, ha ordinato un esercizio congiunto con le milizie ed orientato ad occupare le fabbriche che chiuderà la borghesia. Radicalizzare a fondo la rivoluzione è l’unica strada per schiacciare la controrivoluzione.

preso da La Jornada

di Angel Guerra Cabrera

traduzione di Ida Garberi

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