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Dubbi egoisti

Una settimana dopo il terremoto che ha scosso l’Ecuador, le repliche continuano. La gestione del presidente del paese, Rafael Correa, è criticata dall’opposizione e dal settore privato…. Il presidente annunciò un aumento dell’IVA dal 12 al 14% e la donazione di una parte del salario dei lavoratori per creare un fondo di aiuto di circa 1.027 milioni di dollari (Fonte: El Pais). 

Mentre il mandatario della nazione percorre le zone colpite dal sisma che causò più di 600 morti, contatta i disastrati, valuta i danni, adotta misure umanitarie di emergenza e progetta una ricostruzione necessaria, al settore privato dell’economia gli importa di più la sua propria tasca, in una prevedibile reazione egoista dovuta dalla circostanza.  

Spezzano già molte lance contro il governo, ed invece di sommarsi a questa indiscutibile priorità nazionale preferiscono concludere, in causa comune con l’opposizione conservatrice, che si consumarono fondi di contingenze ed i risparmi che aveva il paese, facendo un’astrazione conveniente dello scenario economico della regione latinoamericana con la diminuzione dei prezzi delle sue materie prime, e soprattutto il crollo di quelli del petrolio, del quale l’Ecuador è un importante produttore.

Inoltre, si lamentano che si escluda dalla donazione di una parte del salario dei lavoratori per un fondo di aiuto alle vittime, precisamente le province più colpite dal forte sisma, dove si soffre la tragedia con più dolore.

Correa aspira che si arrivi a riscuotere fino a 1.027 milioni di dollari, benché sia abbastanza meno di quello che sarà necessario ed è stato chiaro segnalando che tocca ai ricchi una maggiore e proporzionale contribuzione, ma la solidarietà non è stata mai una corda che si suona tra loro. Allo stesso modo, succede nei mezzi oppositori che rispondono alle oligarchie, ansiose di potere, privilegi ed arricchimenti.

di Hugo Rius

foto: Reuters

traduzione: Ida Garberi

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