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Frei Betto: non è necessario vivere negli USA per conoscere le sue viscere

Frei Betto

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L’imperialismo nordamericano è un mostro che continua allo stesso modo di sempre e non dobbiamo vivere negli Stati Uniti per conoscere le sue viscere perché sappiamo che ha creato un’egemonia ideologica capitalista e neoliberale nel pianeta, riflette Frei Betto.  

L’affermazione è stata fatta dal domenicano brasiliano, teologo della liberazione, in un’intervista sostenuta con i giornalisti di Prensa Latina nel Palazzo delle Convenzioni de L’Avana, dove partecipa alla II Conferenza Internazionale Con tutti e per il bene di tutti, sulla validità del pensiero politico di Josè Martì.

Fu proprio ispirato in quella frase di Martì sull’espansionismo statunitense, nella lettera incompiuta al suo amico Manuel Mercado, nella quale esprime che “vissi nel mostro e ne conosco le viscere” che Betto mette in allerta sull’offensiva della destra continentale appoggiata dagli Stati Uniti e sui pericoli che incombono sui processi rivoluzionari.

Il mostro continua lì, ripete, e la prova più forte è stato il crollo dell’Unione Sovietica e del campo socialista dell’est, e dobbiamo ancora domandarci come e perché è accaduto.

Betto indica che il pensiero politico martiano è vigente nell’America di oggi perché “dalla sua realtà storica disegnò linee universali come il senso di indipendentismo, l’etica nella politica, la valutazione della spiritualità e l’antimperialismo”.

Leggere Martì, segnala, è fare luce sulla realtà di oggi, scoprire una relazione molto complicata perché l’America Latina è sempre stato un continente sfruttato e colonizzato, prima dalle potenze europee e dopo dagli Stati Uniti.

Frei Betto considera che si è avanzato abbastanza negli ultimi anni, che molti paesi riuscirono a scegliere capi di Stato progressisti, e si sono conquistati connessioni continentali molto importanti come l’Alba, la Celac, l’Unasur.

Ma ricorda che si commisero errori, e dal punto di vista umano il più forte fu non dare abbastanza potere all’organizzazione popolare, si abbandonò il lavoro politico e lì entra Martì, perché si preoccupò sempre del tema ideologico.

“Raccomando apprendere la lezione dagli errori”, assicura che non basta che ci sia un gruppo di dirigenti che abbia coscienza rivoluzionaria perché questa deve esistere in ogni individuo, in ogni giovane e che la gente possa avere una buona autostima del socialismo. “Martì sempre ha insistito sulla necessità di questa formazione politica”, ha concluso.

da Prensa Latina

traduzione di Ida Garberi

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