Notizie »

Si aspetta la rinuncia della capa della DEA degli Stati Uniti

Michele Leonhart

Michele Leonhart

Un alto funzionario del Governo degli Stati Uniti ha rivelato questo martedì che si aspetta che la massima responsabile dell’Amministrazione per il Controllo delle Droghe (DEA), Michele Leonhart, presenti presto la sua rinuncia e metta fine ad una leadership di quasi 10 anni.  
 
Dopo una serie di scandali, di cui ricordiamo le feste sessuali di agenti della DEA con prostitute, la reputazione dell’agenzia antidroga ha sofferto un duro colpo e, come conseguenza, la politica antidroga del presidente nordamericano Barack Obama.

Le feste, pagate da organizzazioni della droga in Colombia tra il 2005 ed il 2008, è stata la goccia che riempì la pazienza dell’amministrazione statunitense.

L’ultimo 14 aprile, Leonhart non ha potuto giustificare davanti ad un comitato del Congresso l’attuazione dei suoi agenti e la mancanza di misure correttive per sanzionarli e per punire degli altri che avrebbero ricevuto regali dai capi della droga in Colombia.

Gli eccessi di questi agenti della DEA che alte cariche dell’agenzia hanno tentato di occultare all’auditing generale del Dipartimento di Giustizia, hanno collocato Leonhart nel mirino delle critiche del Congresso, dove legislatori del partito democratico e repubblicano l’hanno accusata di avere fallito nel momento di soprintendere i suoi agenti e di avere un compromesso con la sicurezza nazionale.

L’alto funzionario ha riconosciuto che l’uscita della Leonhart si produce in mezzo ad una continua disputa tra l’amministrazione del presidente Obama e la DEA sulla migliore forma di evitare lo scontro con le legislature di vari Stati che hanno legalizzato il consumo della marijuana soprattutto con fini medicinali.

Michele Leonhart non ha mai occultato la sua aperta opposizione alla legalizzazione della marijuana, un’opzione che presenta sempre come “una porta falsa” per combattere il consumo di droga negli Stati Uniti.

Leonhart, accusata anche di cattiva gestione, appena in marzo si auto elogiava davanti al Congresso per partecipare con autorità del Messico alla cattura di capi della droga come Omar Treviño Morales, il “Z42”, o come Servando Martinez, “La Tuta.”

traduzione di Ida Garberi

Lascia un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati. *

*