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Ex avvocato della Fondazione Nazionale Cubano Americana ricorda aneddoti su Cuba

Antonio ZamoraArrivati da dissimili luoghi della geografia nordamericana –Miami, Maryland, Virginia, Michigan, Washington DC—rappresentanti della comunità cubana residenti negli USA hanno riempito questo venerdì l’aula magna della Sezione di Interessi di Cuba.  

Accorrevano, insieme ad accademici studiosi del tema cubano, membri del corpo diplomatico latinoamericano e giornalisti, per ascoltare l’avvocato e professore della Facoltà di Legge dell’Università Internazionale della Florida, Antonio Zamora, oratore principale dell’incontro, narrare aneddoti delle sue riunioni con Cuba a partire dalla decade del 1990 che in parole dello stesso Zamora, hanno cambiato definitivamente l’immagine che possedeva del suo paese natale.

Zamora, autore del libro What I Learned About Cuba By Going To Cuba (Quello che imparai di Cuba andando a Cuba), ha raccontato che ritornando negli USA dopo la sua partecipazione nella fallita invasione di Playa Giron—fatto che l’ha mantenuto in prigione nell’isola più di due anni, fino ad essere scambiato—è stato per 11 anni avvocato della Fondazione Nazionale Cubano Americana (FNCA), di conosciuta linea aggressiva contro Cuba.

In realtà, spiega, la FNCA è stata creata per aiutare Ronald Reagan ad arrivare alla presidenza degli USA, fatto che non è molto conosciuto.  “Ricordatevi che la prima ondata migratoria da Cuba aveva fondi; i cubani che erano il 10% della popolazione ispana negli USA, erano qui padroni del 50% dei commerci ispani.”

Così, quando Reagan arriva alla Casa Bianca, riferisce l’avvocato, la FNCA chiede allora al presidente che si aggiunga Cuba nella lista degli stati patrocinatori del terrorismo, nella quale l’isola si è mantenuta fino all’attualità. Poi verrebbero altre richieste, come le trasmissioni radiali e televisive contro Cuba, ed anche queste si mantengono anche adesso.

Quando si produce il collasso dell’Unione Sovietica nel 1991, tutti immaginavamo che Cuba sarebbe caduta, segnala Zamora.  “Avevamo a Miami l’idea che in Cuba si stava liberando una specie di Intifada. Non stavamo combattendo con la realtà.”

Espressa che quando viaggia per la prima volta a Cuba, nel 1995, lo coglie alla sprovvista la tranquillità che si vive per le strade. “Mi ha sorpreso molto—dice—non vedere gente con armi in nessun posto.”

L’avvocato e professore Antonio Zamora ha visitato Cuba in decine di opportunità, tanto in visite famigliari come portato dal suo affanno di investigazione. Si descrive a se stesso come dedicato allo studio della storia.

Le sue parole questo venerdì nella Sezione di Interessi di Cuba a Washington sono state accolte con riconoscimento ed hanno dato luogo ad un dibattito sostanziale sui cambiamenti che si vengono producendo nella comunità cubana residente negli USA e che favoriscono il cambiamento nella politica verso Cuba.

L’autore ed investigatore ha firmato libri ed ha sostenuto animate conversazioni coi partecipanti.

da Prensa Latina

traduzione di Ida Garberi

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