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Nuova generazione di cubani difende la pace e la liberazione dei Cinque

Bambini e giovani di differenti livelli di insegnamento e professioni si sono manifestati oggi a L’Avana per difendere il diritto dei popoli del mondo a vivere in pace senza il fantasma del terrorismo e per la libertà dei Cinque cubani.  

Nell’avanguardia della marcia, alunni della Federazione degli Studenti della scuola media trasportavano striscioni con fotografie di persone che hanno perso la vita a causa di azioni terroriste organizzate e finanziate in suolo nordamericano.

Irma Gonzalez, figlia di Renè, uno dei Cinque cubani, ha aperto la marcia, ringraziando i presenti ed infondendo forza agli studenti.

Universitari hanno espresso a Prensa Latina il loro rifiuto alla politica di doppia morale di Washington, il cui governo bandisce la lotta contro il terrorismo, ma per i suoi viali porta a spasso liberamente Luis Posada Carriles, autore intellettuale confesso dell’esplosione in plenum volo di un aeroplano cubano nel 1976.

La marcia è terminata con un concerto nella conosciuta Tribuna Antimperialista ed ha reclamato il ritorno rapido di tre dei Cinque cubani prigionieri politici degli Stati Uniti da 16 anni.

René e Fernando, i due del gruppo che sono già tornati al loro paese dopo completare integralmente le loro rispettive condanne, hanno diretto la manifestazione, che è partita dall’Università de L’Avana.

da Prensa Latina

traduzione di Ida Garberi

foto dal Facebook di Olga Salanueva, sposa di Renè Gonzalez

1 Commento

Commento all'articolo
  1. Eddy Ruben

    Io ho pututo participare oggi in questa marcia, con la mia universita, la UCI, posso afimare che il terrorismo per Stati Uniti, e la morte di citadini di questo paese, gli altri persone nel mondo non sono per loro esseri umani, la sua morte non e importante per niente.

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