Il politologo Juan Paz y Miño sostiene che la Chevron ha condotto una campagna internazionale contro l’Ecuador, che ha avuto come conseguenza la decisione di un tribunale americano, il quale si è pronunciato a favore della compagnia petrolifera nella disputa ambientale con l’Ecuador.
«Chevron ha condotto una campagna internazionale contro l’Ecuador. L’Ecuador è sicuro che avendo dalla sua parte la verità e un governo che sosterrà le decisioni dei suoi giudici, può rivelare al mondo la verità sullo sfruttamento del petrolio e la distruzione dell’Amazzonia ecuadoriana; questa verità che l’Ecuador s’impegna a far conoscere al mondo, farà molta chiarezza sulle attività di Chevron – Texaco, una società che in Ecuador ha abusato delle nostre risorse naturali e si rifiuta di risarcire le persone che l’hanno citata in giudizio», ha dichiarato Paz y Miño.
Il giudice (statunitense) ha ritenuto che il parere del tribunale ecuadoriano contro la
società è illegittimo e la parte ricorrente non ha diritto a ricevere beneficio alcuno in territorio statunitense.
La giustizia ecuadoriana aveva condannato la compagnia petrolifera a pagare un risarcimento di 9,5 miliardi di dollari per danni ambientali.
Tuttavia, Chevron ha sostenuto che la sentenza ad essa avversa è stata ottenuta attraverso «frode, corruzione e collusione con i funzionari giudiziari corrotti». Pertanto, la società ha presentato un ricorso in appello presso i tribunali di New York e L’Aia, sostenendo di non aver mai operato direttamente nella nazione.
Intanto, uno degli avvocati delle comunità indigene colpite da Chevron ha annunciato che farà appello alla recente sentenza, qualificata come «ingiusta», e arrivata dopo un processo assurdo.
(Informazioni da Russia Today)
traduzione di Fabrizio Verde